La lingua e i linguaggi rafforzano le disuguaglianze: “La discriminazione – nelle sue diverse forme – è presente, non solo in angoli reclusi e occultati, ma anche nei luoghi di lavoro, negli stadi, nelle procedure amministrative, nelle leggi”.
Gli atti normativi e gli atti amministrativi sono, dunque, fonti primarie di veicolazione di diritti ma anche – paradossalmente – di disuguaglianze. Affrontare la problematica dell’“approccio di genere al linguaggio amministrativo” vuol dire occuparsi di discriminazione di genere e, dunque, di stereotipi, di pregiudizi, di veri e propri ostacoli all’affermazione concreta delle pari opportunità tra uomo e donna, poichè le parole concorrono a formare le identità individuali e collettive.
L’invito ad un corretto uso del linguaggio affinché sia rispettoso sotto il profilo del genere, dunque, rappresenta una delle azioni positive che gli organismi di parità non possono e non devono trascurare: come UDI TRAPANI esprimiamo quindi grande soddisfazione nell’apprendere che l’Amministrazione Comunale di Erice, con la Sindaca Daniela Toscano e l’Assessora Patrizia Baiata hanno accolto, con delibera di Giunta, la nostra richiesta al riconoscimento del linguaggio di genere amministrativo, mettendo in atto una ulteriore misura per contribuire al superamento di pericolosi stereotipi.
In vista della prossima tornata elettorale del 10 giugno, per l’elezione del Sindaco di Trapani, auspichiamo che tutti i candidati a Sindaco accolgano da subito questa proposta nei loro programmi, nell’ottica di costruire, tutto insieme uomini e donne, “una società in cui valga la pena trovare un posto” (M. Rostagno).