Inizia a scaldarsi la campagna elettorale a Trapani. Le voci messe in giro di un ritiro dalla corsa a sindaco di Vito Galluffo sono false. E' Roald Lilli Vento di “Trapani Riparte” che chiarisce, a mezzo stampa, il non ritiro di Galluffo e il tentativo di “mascariamento” che questa candidatura sta subendo.
Dal comunicato stampa si evince come l'unico obiettivo del candidato è di ridare dignità alla città di Trapani con un progetto che riconduca ad un movimentismo che possa accogliere anche sigle di partito.
Insomma, le chiacchiere stanno a zero: Galluffo rimane candidato sindaco di Trapani.
Questo pomeriggio si terrà l'ennesima riunione del centrodestra, dovrà decidere se convergere o meno su Galluffo, Paolo Ruggieri, coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima, aveva espresso la sua propensione verso il collega penalista.
La Lega di Matteo Salvini, che a Trapani per queste elezioni è rappresentata da Vito Armato e Giorgio Aiuto, ha già fatto sapere che non intenderà sposare alcuna candidatura di quelle esistenti ma scenderà in campo con un proprio nome.
Lista unica e candidato sindaco giovane, queste le credenziali per la Lega, poi arriva la stoccata per il centrodestra:
“Non può anche sfuggire un certo comportamento ambiguo e autolesionista delle varie anime del centrodestra regionale, che non ha fatto altro che penalizzare l'intera coalizione. La Lega ha forza e idee per portare avanti ed affermare le nostre politiche di attenzione al territorio, così come chiede il nostro leader Salvini, forti della nostra identità e del nostro crescente consenso. Lo stesso, quindi, vale anche per Trapani. Per questo ogni notizia che chiama in causa la Lega in città su ipotetici vertici o possibili alleanze è destituita di fondamento”.
A breve, dunque, il nome del quinto candidato sindaco trapanese.
Un ritiro a Trapani c'è, si tratta della candidatura a consigliere comunale di Francesco Salone. Il rinvio a giudizio con l'accusa di truffa nei confronti del Comune ha fatto fare un passo indietro al giovane rampante politico. Affida alla sua pagina Facebook il suo comunicato con sui batte in ritirata:
“Il rinvio a giudizio per fatti che, ne sono certo, saranno bene chiariti nel corso del dibattimento, mi impone, per l'amore che nutro per la mia Trapani, per la lealtà che mi lega ai miei elettori, e per il rispetto che devo alla magistratura, di fare un passo indietro rispetto alla mia candidatura alle prossime elezioni amministrative a Trapani. Contro chi ha strumentalizzato e chi strumentalizzerà ricordo e sottolineo che il rinvio a giudizio non è’ una condanna ! Tuttavia Mi faccio da parte. Mi faccio da parte, per quanto attiene il mio impegno in prima persona. Sarò però comunque al fianco di Giacomo Tranchida, oggi lo posso dire dopo giorni di riservatezza in attesa che si definisse la mia posizione. Non gli farò mancare il mio sostegno elettorale e quello dei miei amici , considerato che sono tra i primi che da molto tempo gli hanno chiesto di candidarsi a sindaco di Trapani. Allo stesso modo e con l'impegno di sempre, per la mia città, sarò in prima linea nel sostegno della lista civica Futuristi: un movimento giovane fatto di persone di grande entusiasmo e animate dalla voglia di vedere risorgere Trapani”.
Giacomo Tranchida è in preda alla sua campagna elettorale, dopo avere appreso della decisione del Governo regionale di tagliare i fondi del trasporto pubblico delle città, si è detto contrariato: “ Il TPL, a Trapani come nelle grandi città, è un servizio essenziale per i cittadini, soprattutto per le fasce più deboli economicamente e socialmente, che vivono nelle periferie e per le quali i collegamenti sono elemento di riduzione della marginalità. Può e deve diventare anche un servizio di offerta alternativa per i turisti, che ci auguriamo possano ritornare numerosi su Trapani...I tagli annunciati appena ieri metterebbero in ginocchio le aziende del Trasporto pubblico locale già a partire dai bilanci del 2018...”.
Sulla vicenda interviene Peppe Bologna: “Il trasporto pubblico urbano va incentivato e non tagliato. Se le intenzioni del governo Musumeci venissero confermate, l’Atm perderebbe circa 1 milione di euro di finanziamenti in tre anni con ripercussioni negative sia sulla qualità del servizio sia sul personale, che potrebbe rischiare il posto di lavoro”. Per Bologna dunque i tagli regionali bloccherebbero, di fatto, quel lento processo di rilancio avviato in questi ultimi anni, tra varie difficoltà economiche, dal management della società municipalizzata del Comune. Per questo motivo, accogliendo l'appello lanciato dall’amministratore unico di ATM, Massimo La Rocca, il candidato sindaco si dice pronto a sostenere l'azione avviata dalla società, di concerto con il sindacato Asstra Sicilia- Associazioni Trasporti, per chiedere la governo regionale di rivedere, o quanto meno di rimodulare, il piano dei tagli al trasporto pubblico.
Bologna, il mese scorso, incontrando l'amministratore La Rocca si era confrontato, tra le altre cose, sull’importanza di lavorare immediatamente alla redazione del Piano urbano del traffico e al Piano della mobilità sostenibile per attingere ad ulteriori finanziamenti europei e sulla necessità di rimodulare alcune corse degli autobus per rendere il servizio più efficiente in modo da incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici.
Anche il movimento Cinque Stelle si è espresso con toni duri per questi tagli che molto penalizzerebbero la città, i grillini voglio valorizzare il trasporto urbano: “A Trapani il trasporto urbano pubblico trapanese, non dovrà rimanere indietro. Non dovrà diventare una nuova emergenza. Il M5s, sia a livello locale, sia attraverso l'interlocuzione con i nostri rappresentanti all'Ars, si adopererà perché non si riducano ulteriormente i servizi in atto resi ai cittadini, perché non vegano messi a rischio i bilanci delle aziende di TPL, e perché a causa dei tagli nelle aziende di trasporto non vengano messi a rischio posti di lavoro e la piena occupazione del personale in atto in servizio”.
E i pentastellati da oggi inizieranno a confrontarsi con i cittadini dei quartieri popolari e delle contrade. Si parte da Marausa Lido - Litorale di Misiliscemi - con l'Operazione Spiagge Pulite, chiunque volesse partecipare potrà raggiungere la torre di Marausa alle ore 9.
Ma ieri è stato presentato il Comitato per il NO all'indipendenza di Misiliscemi, promotore è l'avvocato Maurizio Miceli: “Nessuno che si esprime ma il prossimo 27 maggio, sarebbe davvero un problema. Soprattutto dal punto di vista fiscale oltre che politico. La città di Trapani, ridotta ad un Comune di 40-50 mila abitanti sarebbe sempre più fagocitata da Palermo. Penso a quel che accadrebbe al porto, all’aeroporto.
A preoccupare Miceli è l'assordante silenzio dei candidati sindaci di Trapani che in merito alla questione non hanno detto nulla. Poi la polemica su Tranchida che ha definito “Il sindaco per tutti i Comuni”.
Presente anche il senatore azzurro Tonino d'Alì che è determinato nel contrastare la possibilità di una indipendenza di Misiliscemi: “Andrò a votare NO”.