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22/04/2018 10:02:00

La crisi del Pd a Marsala: Gucciardi "posa" Vinci

 Non c'è pace per il Partito Democratico a Marsala, continuano gli scontri tra i consiglieri comunali.

Alla seduta dell'ultimo consiglio comunale, di giovedì scorso, Antonio Vinci ha letto una nota con la quale sia lui che Angelo Di Girolamo dichiaravano il loro ingresso nel gruppo consiliare dem, dopo essersi sospesi e dopo non aver partecipato all'autoconvocazione che ha portato al un nuovo assetto.
Ad oggi il gruppo è formato da tre consiglieri comunali: Calogero Ferreri, Mario Rodriquez e Federica Meo che ha assunto la carica di capogruppo, prima rivestita dallo stesso Vinci.
In aula le dichiarazioni del consigliere sono state molto forti, anche con toni di schernimento nei confronti della Meo, ma soprattutto ha precisato Vinci come il suo ingresso non cambiasse nulla: il dettato della direzione che chiedeva il ritiro degli assessori continui ad essere un punto centrale dell'azione politica.
L'intervento del consigliere, in barba ai tempi europei ( a Bruxelles i deputati non possono parlare per più di tre minuti) è durato quanto la puntata di una telenovela: 41 minuti e 48 secondi. Preziose le rivelazioni di Vinci che ha sostenuto il suo peso specifico dentro il PD che lui ha fondato, contribuendo alla formazione della Giunta di Alberto Di Girolamo: Annamaria Angileri sarebbe stata accompagnata dallo stesso consigliere, mano nella mano, a Palermo da Fausto Raciti, per perfezionare l'accordo.
Per Vinci, in buona sostanza, ci sarebbero due PD a Marsala quello del sindaco e quello dei due deputati regionali: Baldo Gucciardi e Peppino Lupo.
A sottendere che ci siano le coperture di Gucciardi e del commissario del partito, Domenico Venuti, è lo stesso consigliere sia in aula che a mezzo stampa.
Già un mese fa il deputato regionale aveva chiarito la sua posizione prendendo le distanze dalla relazione della direzione, sconfessando sia Vinci che l'azione della segretaria del circolo, Antonella Milazzo.
Gucciardi, poi, aveva raggiunto il sindaco e i tre consiglieri e aveva dato copertura alla posizione della Meo per ricoprire l'incarico di capogruppo.
Ma nella giornata di ieri tuona con un'altra dichiarazione, che non lascia dubbio alcuno sulla sua posizione politica a Marsala: prende le distanze da Vinci e demanda al commissario Venuti le relative azioni.

Le dichiarazioni del consigliere infatti e la continua agitazione all'interno del PD proprio non vanno bene, da lì la precisazione:

“Si ritiene opportuno precisare per amore di chiarezza la non condivisione da parte dello scrivente della posizione politica dallo stesso Vinci sostenuta. Già in precedenza avevo avuto modo di esprimere pubblicamente in modo netto il mio dissenso rispetto a scelte e posizioni che il consigliere Vinci ha assunto in difformità alla volontà della maggioranza del gruppo consiliare del PD di Marsala e del PD ad ogni livello. In conseguenza di ciò ho sostenuto e condiviso l'elezione, in sostituzione di Vinci, di un nuovo Capogruppo nella persona di Federica Meo quale legittima espressione della linea politica del gruppo consiliare e del Partito Democratico a sostegno del Sindaco Di Girolamo”.

Poi Gucciardi sulla presunta copertura provinciale e regionale, con cui Vinci blinda se stesso e la relazione della direzione, non lascia dubbi:

“Ogni altro tentativo di attribuirmi orientamenti contrari alla mia volontà e ai miei chiari comportamenti non corrisponde minimamente alla realtà dei fatti e degli atteggiamenti che senza equivoci ho sempre assunto in relazione alla vicenda politica marsalese. Vinci o chiunque altro possono operare in contrasto con la linea del PD ad ogni livello, ma non certamente all’interno del PD. In questa direzione il Commissario del Partito Democratico marsalese Domenico Venuti certamente avrà modo di fare ulteriore e tempestiva chiarezza a tutela dell’immagine del Partito”.

I rumor sono quelli di un non ingresso di Vinci nel PD, pare che Venuti stia prestando molta attenzione alla questione dem marsalese che rischia di avere tra le fila dei consiglieri che remano contro.
Certamente ci sarebbe da capire che tipo di Assise c'è a Palazzo VII Aprile. Da una parte alcuni consiglieri che annuiscono alle frasi pronunciate da Vinci e quindi la copertura dello stesso potrebbe essere a Sala delle Lapidi, anche nella persona del presidente del consiglio, Enzo Sturiano.

La questione del PD ha tenuto banco in consiglio comunale per un mese circa bloccando i lavori consiliari, di fatto un chiarimento politico su chi rappresenta la maggioranza ci dovrebbe essere ma alla presenza dell'Amministrazione Comunale, altrimenti tutto rientra nella locuzione delle “chiacchiere” fatte con danaro pubblico.
All'eterna volontà di potere si contrappone la guerra dentro il PD che è stato chiamato al governo della città nel 2015 ma che non ha saputo come partito intercettare e rispondere al dialogo sociale.
Se nei partiti non traspare l'anima ma la sola scellerata voglia di poltrona unitamente alla pantomima ecco che il Partito implode.