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11/05/2018 07:35:00

Marsala, il figliol prodigo Vinci torna nel Pd, il Sindaco Di Girolamo lancia accuse...

 La politica a Marsala non ha basi solide, il consiglio comunale spesso e’ stato terreno fertile di scontro e dura contrapposizione all’Amministrazione Comunale.

Si cercano nuove convergenze, anche con nuovi progetti che abbiano un denominatore comune: alleanza civica.
A questo progetto lavora da mesi il consigliere comunale Michele Gandolfo, per lui il nome del futuro candidato sindaco è quello di Nicola Fici, ex consigliere comunale, vicino a Massimo Grillo e al PD.

La politica manca a Marsala perche’ manca il dialogo e ci si basa sulle frecciatine affidate ai social, interpretate e poi giudicate.

Succede che il 7 maggio il Partito Democratico, a mezzo del suo commissario Domenico Venuti, convoca una conferenza stampa. Si mette un punto a tutte le polemiche che ci sono state, la linea del partito e’ quella di pieno appoggio al sindaco Alberto Di Girolamo. Fuori chi non ci sta, quindi Antonio Vinci che aveva sposato la linea dura e di rottura indicata dalla segretaria Antonella Milazzo, poi dimessasi.

Sulla via di Damasco Vinci si ravvede, dopo mesi durante i quali ha fatto opposizione che puo’ qualificarsi pari all’ostruzionismo, ha dichiarato lealta’ alla sua segretaria, ha invaso il consiglio comunale con le sue interminabili, quantomai vuote, filippiche, ora cambia marcia. Torna indietro.
E’ fedele, dice, al partito. Si allinea a quello che è la politica di Venuti, cioe’ far lavorare l’Amministrazione, cercando anche di evidenziare le cose che non vanno bene, ma non facendo dell’istrionismo il nuovo mood.
Che poi non è nemmeno la linea di Venuti ma la linea che la citta’ di Marsala ha conferito al sindaco il 2015.
Non si puo’ continuare a demolire, ci sono macerie e da li’ bisognera’ ripartire.
Il discorso non fa una grinza, o si è maggioranza o si è opposizione e non a fasi alterne.

Cosa accadra’, adesso? Facile a dirsi, i consiglieri tutti dovrebbero fare meno documenti e più azioni, meno chiacchiere e piu’ azioni politiche con prove tecniche di dialogo.
Si sono rotti gli schemi e gli equilibri, dopo mesi e’ troppo facile dire io sono del PD, e poi pero’si e’ spine conficcate nel fianco per oltre due anni. O si e’ pesce, o si e’ carne o si e’ erbetta.
Questione di gusti. Come la parabola del figliol prodigo Vinci torna a casa, non trova nessuno. A cosa e’ valsa allora la difesa estenuante in consiglio delle sue posizioni e di quelle della Milazzo?
E non finisce mica qu: il sindaco Di Girolamo pubblica un post sulla sua pagina. Improvvida e infelice storia quella che racconta, parla di clientelismo, di taluni consiglieri che fanno opposizione perche’ il Primo Cittadino non condivide e non china il capo davanti a tali logiche.
Tutto generico, non fa nomi, non si capisce né il fatto ne’ l’antefatto, se c’e.
Rivolta di Giovanni Sinacori e Flavio Coppola, chiedono al sindaco di riferire in aula a quali logiche di “reato penale” facesse riferimento, in ragione anche del comportamento consiliare che hanno tenuto i due consiglieri con atti propositivi e non di mera demagogia.