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16/05/2018 11:04:00

Salvini e Di Maio pretendono che Francoforte cancelli 250 miliardi di debito italiano...

La bozza di programma preparata da Salvini e Di Maio contiene la richiesta a Francoforte di cancellare tutto il debito pubblico italiano acquistato dalla Banca centrale europea negli ultimi tre anni. Si tratta di 250 miliardi di euro. Se accettata, sarebbe un’aperta violazione dei Trattati europei, cui dovrebbe seguire l’uscita dell’Italia dalla Ue.

«In tarda serata il M5S si è premurato di sottolineare che il punto è stato tagliato dall’ultima versione del documento. Una smentita obbligata per evitare, stamattina, un’impennata del differenziale di rendimento fra Btp italiani e Bund tedeschi» spiega La Stampa.

Ma nella bozza di programma ci sono altre idee: reintrodurre i voucher, ritiro delle sanzioni alla Russia (ma gli Usa restano il partner principale), 780 euro di reddito di cittadinanza (17 miliardi di costo), estensione della legittima difesa domiciliare, inasprimento delle pene per la violenza sessuale, revisione del rito abbreviato, riforma della prescrizione, abrogazione delle norme varate dalla maggioranza di centrosinistra in questi anni volti a «conseguire effetti deflattivi in termini processuali e carcerari». Carcere «vero» per i grandi evasori. Infine una specie di consiglio dei ministri parallelo - composto dal premier, Salvini, Di Maio, i capigruppo e il ministro competente, più il responsabile per l’attuazione del programma come uditore - chiamato a risolvere gli eventuali contenziosi su provvedimenti qualificanti.


Commenta Polito sul Corriere della Sera: 

«Pare che il presidente del Consiglio non conti più nulla. Che sia un mero “esecutore”, come l’ha definito Di Maio. Qualcuno cui passare il “contratto di governo” scritto dai partiti in modo che lo legga ad alta voce in Parlamento. Una ciliegina sulla torta del programma. È così? La Costituzione ne definisce ruolo e poteri all’articolo 95: “Il presidente del Consiglio dirige la politica generale del governo e ne è responsabile. Mantiene l’unità di indirizzo politico e amministrativo, promuovendo e coordinando l’attività dei ministri”. A prescindere dalla qualità delle persone, sembra difficile che anche il migliore dei cosiddetti “premier terzi”, come vengono oggi definiti i candidati per caso a Palazzo Chigi, possa effettivamente dirigere il governo, esserne responsabile, e mantenerne l’unità di indirizzo politico. Mattarella dovrebbe dunque dare l’incarico a un portavoce? Eppure la scelta del presidente del Consiglio sembrava importantissima ancora poche settimane fa».

 

 I sondaggisti di Fabbrica Politica-Scenari Politici, dopo 1.200 interviste condotte tra venerdì e sabato con metodologia Crawl, attribuiscono al M5s il 29,6% dei voti, alla Lega il 25,6%, a Forza Italia l’11,2. Forza Italia era scesa al 9, ma è risalita sulle prime indiscrezioni relative alla candidabilità di Berlusconi e sul ritorno degli elettori di destra a cui non piace l’alleanza con i grillini.