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20/05/2018 06:00:00

Mafia, politica e scommesse a Campobello di Mazara. Il ruolo di Calogero John Luppino

Continuiamo la nostra inchiesta su Campobello di Mazara, tra mafia e politica. Abbiamo parlato ad esempio della famiglia Tripoli, che esprime anche una consigliera comunale, Maria Tripoli, che nonostante i guai di marito, padre e fratello non pensa minimamente di dimittersi.

Le sorprese a Campobello di Mazara non finiscono mai e dall’indagine condotta dalla Procura Antimafia di Palermo spunta il nome di un altro “deus ex machina” del mondo delle scommesse e giocate online della zona: Calogero John Luppino.

Dopo l’arresto di Carlo Cattaneo che, secondo l'accusa,  deteneva il monopolio a Castelvetrano del settore delle scommesse, adesso gli inquirenti hanno puntato l’occhio anche verso Campobello di Mazara.

Di Luppino - che non è stato raggiunto da alcuna ordinanza - parla in primis il collaboratore Lorenzo Cimarrosa che,  sentito,  a verbale dichiara:

CIMAROSA: Allora, il Cinuzzo URSO, tramite Ciccio CATALANOTTO, un cugino di Renzo, che sta, che abita a Campobello, praticamente dove loro travagghiano pure con macchinette, tra l’altro, con uno di Campobello, non so come si chiama…

P.M.: Cioè lavorano nel settore delle macchinette, queste macchinette da gioco?

CIMAROSA: Delle macchinette, c’è uno di Campobello che è in grande…

P.M.: Macchinette da gioco?

CIMAROSA: … in grande, praticamente che è nipote, a come ho capito, di...

RUBINO, però è afferrato a Cinuzzo URSO. Quando praticamente dovevano aprire le macchinette a Castelvetrano, hanno avuto contrasti con Francesco GUTTADAURO, perché Francesco GUTTADAURO non voleva che aprisse…

P.M.: Cioè lui non voleva?

CIMAROSA: Sì. Che poi si è saputo che Rosario ALLEGRA li aveva autorizzati ad aprire, perché non sapeva i fatti;  e si è saputo che Ginuzzo URSO, tramite il CATALANOTTO, si era fatto autorizzare dal Rosario ALLEGRA, avendo avuto la vicenda dei soldi che avevano rubato, estorto praticamente, per i voti a quel signore, con chi si doveva rivolgere e lui gli ha detto che, praticamente, si doveva rivolgere a lui.

P.M.: Ad ALLEGRA?

CIMAROSA: ALLEGRA. ALLEGRA gli ha detto: “Ti devi rivolgere con me”; cosa che poi non è più successa, perché praticamente Francesco GUTTADAURO ha fatto un macello e l’ha redarguito amaramente e lui gli ha detto, suo nipote: “Io da oggi in poi non voglio sapere più niente, io non lo sapevo che questa cosa era così, perché non ero mai entrato in merito”, tutte queste cose qui; poi se l’è sistemata quello di Mazara la situazione.

P.M.: “Quello di Mazara” chi è?

CIMAROSA: Vito Coffa.

 

Poliziotti e Carabinieri scrivono che l’imprenditore di Campobello di cui parla Cimarosa, operante nel settore delle macchinette da gioco, è  Calogero John Luppino, da cui Allegra riceve periodiche elargizioni di denaro.

Rilevante è il passaggio in cui Cimarosa ribadisce la circostanza per cui Urso si era rivolto ad Allegra per ottenere l’autorizzazione all’apertura di centri scommesse, circostanza che rende acclarato il potere decisionale di quest’ultimo sul territorio e, in particolare, la possibilità di gestire un determinato settore economico.

A sostegno della loro tesi gli inquirenti sottolineano gli elementi che supportano l’identificazione di quell’imprenditore in Luppino. Vediamoli: 

- Cimarosa parla di un imprenditore di Campobello fortemente impegnato nel settore delle slot machine, come lo è appunto il nostro Calogero John;

- il pentito descrive quell’imprenditore di Campobello come uomo legato al mafioso  Raffaele Urso. Elementi informativi in possesso a agli inquirenti permettono di sostenere che Calogero John Luppino sia in stretto rapporto con il mafioso Urso;

- si tratta di un imprenditore con cui Catanlotto lavora nel settore delle slot machine e/o scommesse. Catanalotto è effettivamente legato a Luppino nello specifico settore così come emerso dall’attività intercettiva sulle utenze in uso a Catanalotto e ai suoi familiari. .

Ma chi è Calogero Luppino?

Attualmente imprenditore, classe 1980, titolare dell’impresa individuale denominata “LUPPINO CALOGERO JONN”, con sede legale a Campobello di Mazara in via Roma n.164 (di fatto però è al 194) e P. IVA 02248200814, operante nel settore dell’elaborazione dati, sala giochi, Internet Point.

E' stato consigliere comunale eletto nella lista dell’Udeur nel 2011 a sostegno della prima amministrazione guidata dall’ex sindaco Ciro Caravà.

Durante le scorse elezioni nel 2014 a Campobello di Mazara fonda un movimento civico chiamato “Io Amo Campobello” che sostiene il candidato sindaco, che poi sarà eletto, Giuseppe Castiglione.

Per il movimento di Luppino è un trionfo poiché riesce ad eleggere due consiglieri comunali Giacomo Gentile e Gaudenzia Zito e altri rappresentanti del suo gruppo portano centinaia di voti indispensabili per l’elezione del sindaco Castiglione.

Ma una volta eletto l’idillio tra Castiglione da una parte, Mario Giorgi (presidente di "Io amo Campobello") e Luppino dall’altra, finisce e così tutto il gruppo si schiera all’opposizione dell’attuale sindaco.

Durante le scorse regionali il gruppo di Luppino ha sostenuto l’attuale deputato regionale marsalese e avvocato penalista Stefano Pellegrino riuscendo ad ottenere 453 preferenze risultando uno tra i più votati a Campobello.

E tra un’elezione e l’altra Luppino riesce a fondare la prima squadra locale di calcio a cinque  e a mettersi nel business del momento: l'accoglienza dei migranti. Partecipa anche ad una gara della Prefettura di Trapani, e gli vengono assegnati, in una sua struttura, a Campobello di Mazara, 50 richiedenti asilo. Qui il verbale della gara.  Soprattutto, continua a tessere contatti con esponenti della consorteria mafiosa locale tra cui Rosario Allegra, Francesco Catalanotto e Raffaele Urso. Allegra e Urso sono stati arrestati. Catalanotto no. 

In particolare, scrivono i pubblici ministeri della Procura di Palermo,  Luppino risulta elargire diverse somme di denaro ad Allegra, che le riceve per il tramite di Francesco Catalanotto.

Intercettati in macchina Allegra e Catalanotto svelano a loro insaputa il retroscena:

“Allegra: ma cosa, quello che ha combinato?

Catalanotto: chi?

Allegra: il LUPPINO!

Catalanotto: stasera rientra

Allegra: ma soldi non te ne ha dati?

Catalanotto: se me li avesse dati, no te li avrei dati

Allegra: ...inc...

Catalanotto: iddu ( LUPPINO ndr) mi disse "tanno": quando vuoi soldi ...inc... scendiamo a" 'u Vosco" (ndr, al bosco) dice: a sette giorni lo facciamo.

 

Continuando la conversazione Allegra  dichiara di aver saputo come Luppino avesse già consegnato denaro a un altro soggetto che veniva chiamato “Pino il Mazarese”,  per il solo fatto che Luppino avesse timore di quella persona:

Allegra: e va bhe! A Pino “u mazarisi” gliel'ha dati perché si "scantava"... (ndr, era impaurito)

Catalanotto: no ora glieli ha dati, ora gliel'ha dati...

Allegra: ah, ora gliel'ha dati?

Catalanotto: ...inc...

Allegra: si deve andare a coprire quella "cazzata".

Catalanotto: no, ma questo ora glieli ha dati... ora gliel'ha dati...

...inc...

 

Gli inquirenti identificano “Pinu u mazarisi” a cui Allegra  si riferisce, in Giuseppe Burzotta, (fratello dell’ergastolano Diego Burzotta), suocero di Giuseppe Marcianò ucciso a colpi d’arma da fuoco il 06 luglio 2017 nelle campagne di Campobello di Mazara.

A questo punto Allegra proseguiva richiedendo di sollecitare Luppino, senza però insistere, (evidentemente per timore di subire denunce), ma Catanalotto ribatteva che se non avesse insistito, Luppino non avrebbe preso seriamente la richiesta:

Allegra: ...e a me quando me li dà?

Catalanotto: questo, metà ottobre ...inc...

Allegra: ...inc... senza insistere quello che vuole fare, fa

Catalanotto: senza insistere 'ddoco acqua a mare porta

Allegra: diglielo, com'è finita?

Catalanotto: se tu ci dici "senza insistere", mi devi capire, se tu gli dici senza insistere, iddu, ma com'è? Niente, l'acqua ci fu la mareggiata

Il dialogo tra i due  prosegue e si comprende come Luppino  avesse temporeggiato a causa delle concomitanti spese economiche, tra cui quelle riguardanti il mafioso Urso.

Catalanotto però, avendo ben compreso le necessità economiche di Allegra nel reperire somme di danaro, si fa parte diligente e concorda con  Allegra  su come sollecitare Luppino nel fornire una risposta definitiva:

Allegra: ormai, non viene più per nessuno solo per te ...inc... gli dici che voglio chiudere questa partita, se questo questi soldi ce li dà, per prendere, ho avuto un bordello, un bordello veramente, questi soldi li avevo impegnati, quello e quell'altro, hai capito o no?

Catalanotto: a lui l'altra volta gliel'ho detto, come mi dicesti tu, ...inc... me lo raccontava, mi devi dire una cosa: quello mi fece "ammuttare" (ndr, spingere) per un'altra parte e quello ha un impegno e ora che gli devo dire? Tu mi hai detto: sono morto, va be, va bene, va bene. Dicisti, allora, siccome aveva veramente impegni, sono serviti e sono andati a Cino URSO. Giusto?

Allegra: e iddu (LUPPINO ndr) mi diceva: a fine settem'...

Catalanotto: ...vuole sapere: l'hai nei suoi pensieri o iddu si duna da fare? Dice: no! La mia parola è una sola. Ora mi vado a informare e ti faccio sapere.

Il dialogo tra i due prosegue ancora ed Allegra suggerisce a Catalanotto quello che dovrà riferire a Luppino al fine di reperire quella somma di danaro, non omettendo di far pesare il fatto che Allegra  abbia favorito proprio Luppino in passato, ottemperando quindi <<ai suoi impegni>> in favore di quell’imprenditore e di come Luppino debba quindi sdebitarsi, evidentemente ottemperando all’aiuto economico richiesto:

Allegra: dice, quello correva ed è impazzito per fare e dire, il suo

impegno l'ha fatto, gli dici, aspetto solo quello tuo (intende l’impegno di LUPPINO a sostenere economicamente ALLEGRA, ndr) e basta gli dici e chiudiamo questa partita! Poi per le altre cose soccu cazzo è... non deve venire più nessuno, mi sono rotto i coglioni di tutti ...pausa... " 'u bordello haiu miso, 'u burdellu addumatu haiu misu" (ndr, le cose mi si stanno complicando particolarmente)...

A questo punto si scopre che la somma che Calogero Luppino dovrebbe elargire ad Allegra è di 5.000 euro, lo stesso ALLEGRA rimarca a CATALANOTTO come quella somma di denaro per il facoltoso LUPPINO, sia assolutamente irrisoria, rispetto alle considerevoli potenzialità economiche del Luppino Calogero. Ma a questo punto CATALANOTTO, a risposta dell’ammonimento di ALLEGRA, spiega come LUPPINO sia diventato ormai più restio, rispetto al passato, nell’elargizione di somme di denaro:

Allegra: io gliel’ho detto: non ho preso niente

Catalanotto: io gliel’ho detto in tal caso …. Io glielo ho detto, senti a me lui mi ha chiamato …inco…

Allegra: ma dove?

Catalanotto: a Campobello

Allegra: si prende i soldi però l’ava finire va…( modo di dire, la deve smettere ndr) non è che, gli ho detto 5.000 tanto per dire, per lui 10 mila euro sono minchiate …inco…

Allegra: ma lui deve scegliere

Catalanotto: e lui che fa la gli sembra no, la gli sembra no e la gli sembra no, questo giorno, quando pare a lui dice “mi scantu” (ndr. Mi spavento)

Allegra: d’ora in poi … sbrogliando le 5.000… te lo chiami diglielo a …inco… (transito autovettura) ..inco…

Catalanotto: …inco… a te solo, non me ne fotte niente, non disturbando a me ...inco… se io ti dico per esempio parto, parto che minchia vuoi da me, prima era più malleabile bene o male, mi ha dato qualche 1.000 euro

Allegra: vedi che ha la famiglia c’è

Catalanotto: …sono per conto mio

Allegra: la posizione che ha lui però lo deve capire …inco…

Catalanotto: ora glielo dico, lunedì, qua piedi, piedi, non è che devo andare a Palermo, non ci devo andare più a Palermo, perciò lunedì sono piedi, piedi, verso questo orario verso le 11 così buono è

Allegra: si