Rifiuti,grande città, università. Sono alcuni dei temi su cui si sono confrontati due dei cinque candidati sindaco per Trapani. Vito Galluffo e Peppe Bologna si sono sfidati e hanno confrontato le proprie idee in diretta a Il Volatore di Rmc 101.
RIFIUTI
A Trapani la raccolta differenziata sta andando male, la città è piena di rifiuti per strada.
Per Galluffo la colpa non è dei cittadini “ma dell'ente pubblico che ha dovuto applicare un'ordinanza in fretta e furia, senza una programmazione. Però bisogna subito potenziarla al massimo con tutto ciò di cui dispone il comune. Ad esempio scrivere nella segnaletica stradale dove si trovano i punti di conferimento dei rifiuti. Così da educare anche i cittadini che sono abituati all'ordinarietà e abituarli a nuove esigenze”.
Bologna ha un approccio diverso, “il commissario su ordine del presidente della Regione ha imposto di passare al nuovo sistema di raccolta differenziata. E' successo tutto nell'arco di pochi giorno, tra l'altro festivi. Io avevo detto al commissario di avere una tolleranza di 15 giorni un mese, questo non è stato possibile. E adesso si paga quella scellerata scelta dell'amministrazione Fazio che decise di non fare la differenziata. Questo comporta un maggior business per le aziende che gestiscono i rifiuti. Un dato emblematico è che dove la differenziata supera il 40% le gare d'appalto sono andate deserte. Tutto questo scandalo per cui il commissario straordinario ha aumentato del 50% la Tari mi stranizza. Nel senso che ad Erice da anni c'è la differenziata e ha aumentato del 30% la Tari, mentre a Trapani è appena entrata in vigore. E' uno strano scarto”.
“C'è stato un aumento pauroso della Tari”, commenta Galluffo. “Molti non possono pagare, allora bisogna mettere in moto meccanismi per fare in modo che il cittadino paghi se c'è un servizio, se non c'è no. Non c'è bisogno di aizzare le folle”.
GRANDE CITTA'
Entrambi i candidati si confrontano sui rapporti con i comuni vicini, ma prima di tutto su come coinvolgere maggiormente le frazioni.
Il progetto di Peppe Bologna si chiama “Nuova Città”. “Si fonda su 13 pilastri, quando questi verranno ristrutturati ci sarà una nuova città. I pilastri sono il disagio sociale, la cultura, la viabilità, il piano regolatore. Sono elementi che se affrontati in maniera adeguato porterà ad una nuova città, più dinamica, verde, ricca. Il pilastro essenziale è la grande città, cioè iniziare a consorziare i quattro comuni, Trapani, Valderice, Erice, Paceco per garantire servizi”.
Se Bologna è per la grande città, Galluffo è per una “città viva, pulita”. “Abbiamo un patrimonio inestimabile sul versante agroalimentare, culturale, ambientale. Non manca nulla a Trapani, ha una storia che può proiettarla in alto nel mondo – dice l'avvocato. Non come Erice che è diventata una città morta. Vogliamo rendere Trapani una città viva, che voli in alto, utilizzando ciò che ha con tutte le potenzialità servendoci dei nostri giovani. Non abbiamo bisogno di invasori, di occupatori”.
SOCIALE
Le fasce deboli sono sempre argomento su cui i candidati tentano di spendere parole rassicuranti, parole di umanità. In ogni campagna elettorale vengono fatte promesse poi disattese. Sarà così anche questa volta?
Galluffo dice che è il suo primo punto. “E' un'emergenza da affrontare subito per quelle persone disagiate, lontane dal benessere. Noi creeremo un ambulatorio sociale fatto di medici volontari con i quali abbiamo avuto contatti. Metteremo a disposizione un locale comunale, e offriremo un servizio per la salute. Riqualificheremo i centri sociali, oggi abbandonati, come elemento di aggregazione”.
Bologna ammette che ha affrontato il disagio sociale nel suo programma in poche righe. “Questo perchè abbiamo avuto la preoccupazione di poterci speculare sopra. Bisogna però controllare chi è disagiato, spesso e volentieri si definisce disagiato chi non lo è. Abbiamo affrontato anche temi come dislessia e autismo, e puntato l'attenzione al dopo di noi con riferimento ai finanziamenti per quelle persone che si trovano in disagio economico per la morte di un genitore o un parente vicino. Bisogna controllare chi si occupa dei disagiati, come le cooperative che a volte cedono al ricatto di regalare assessori per favorire quello o l'altro candidato. Io sono fuori da queste logiche, mi sono
impegnato a fare una verifica sulle cooperative per capire se sono serie o fanno solo business.
RECUPERO IMMOBILI COMUNALI
Per Bologna sarebbe utile, per rendere più funzionante la macchina amministrativa, concentrare in un unico stabile i dipendenti comunali dislocati in diverse sedi. “Anche al costo di pagare un affitto. Questo consente di concentrare i lavoratori, e un percorso semplice per i cittadini per avere un documento. Bisogna individuare tutto ciò che va dismesso, in particolare l'acquisto di quel palazzo in via Libica che è stato un errore madornale. Non capisco a cosa sia servito se non a interessi personali”.
Galluffo partirebbe dall'inventariare tutto il patrimonio immobiliare e capire che destinazione darne. “Ho avuto, ad esempio, un incontro con l'Università. Se dovessimo andare ad amministrare la città, abbiamo raggiunto un accordo per mettere a disposizione dell'università, a costo zero, dei locali che servirebbero per la foresteria, mensa sociale, faremo dei master per i nostri giovani. Utilizzeremo il nostro patrimonio immobiliare per fini sociali, ma anche sportivi. Abbiamo impianti inutilizzati, come al Lungomare, che si può riqualificare con i privati creando un punto di svago per tutti. Abbiamo la Casina delle Palme che è un luogo abbandonato. E ancora l'ex mattatoio”.
MISILISCEMI
Che posizione hanno i due candidati sul referendum per Misiliscemi comune autonomo?
Per Galluffo le contrade sono punti di riferimento importante che “hanno pagato il disinteresse della politica. Sono state abbandonate e bene hanno fatto i cittadini a protestare e raggiungere questo referendum, è servito per creare attenzione sull'abbandono delle frazioni. Io non ho il diritto di schierarmi, da candidato sindaco, per una o per l'altra decisione. So che sarò il sindaco di tutti i cittadini trapanesi, di coloro che stanno in città e di chi vive nelle frazioni. La mia amministrazione rispetterà quel voto qualunque esso sia”.
Bologna sostiene la grande città, che “non è compatibile con l'indipendenza di Misiliscemi. Hanno ragione, interpreto questo referendum come stimolo per la prossima amministrazione perchè prenda atto della situazione disastrosa di questi distretti. E non li sfrutti come hanno fatto quei consiglieri eletti che se ne sono fregati. Poi c'è Tranchida che quando parla della nostra città non si capisce a cosa si riferisca, visto che non è trapanese”.
SCUOLA E UNIVERSITA'
Bologna è contro il Campus universitario, “è un giocattolo su cui parecchi ci hanno campato. Non c'è necessità di trovare un luogo d'alloggio per gli studenti perchè a Trapani ci sono già degli appartamenti affittati. Bisogna trovare una soluzione per un prezzo concordato. Andare a fare dei nuovi appartamenti che costerebbero milioni e milioni di euro, è come realizzare una cattedrale nel deserto. Io l'università la vedo trasportare alcune facoltà alla biblioteca Fardelliana, all'ex tribunale in via Roma, e in altri beni di proprietà del Comune. Le facoltà devono essere esclusive a Traèani, non le stesse che ci sono a Palermo, Enna e Catania”.
Galluffo dice di essere per la cultura, “e il Comune deve spendersi per l'università per farla crescere di più. A Trapani si sono raggiunti grossi livelli. Io sono per accorpare, non per dividere. Questo si può fare utilizzando i nostri immobili consentendo la crescita del Polo e degli studenti. Non fare come Erice che ha tolto i contributi all'università privilegiando ignoranza rispetto alla crescita provocando danni al Comune con le spese legali”.