Finalmente a Trapani si ritorna a fare politica nelle piazze, con i comizi.
Dà il via Giacomo Tranchida che partirà da Locogrande, per poi spostarsi a Villa Rosina.
Si incontrano i cittadini per spiegare il programma, una partecipazione attiva.
La politica torna sul territorio, invertendo quella insana abitudine di incontro negli hotel o nelle sale conferenza.
Ai tempi dei social è più facile fare campagna elettorale o inviare un comunicato stampa via facebook.
E' mancato troppo spesso il contatto umano, troppo spesso ci si è trincerati in una politica di nicchia che poi è stata punita dall'elettore.
Meno confronti tra i candidati, che seguono solo gli addetti ai lavori, e più partecipazione cittadina che serve a capire meglio quali siano le emergenze e le speranze. Le piazze rappresentano un rischio, un azzardo ma vanno affrontate.
Tra le vie del centro, via Orti e via Archi, anche il candidato sindaco della Lega, Bartolo Giglio, che si confronterà con i cittadini.
Domenica i trapanesi sono stati chiamati al voto, da una parte gli abitanti delle otto frazioni (Locogrande, Marausa, Guarrato, Salinagrande, Rilievo, Palma, Pietretagliate, Fontanasalsa) hanno vinto con un Si, chiara la volontà degli elettori di staccarsi da Trapani per formare un Comune autonomo, Misiliscemi, dall'altra parte gli elettori del centro hanno disertato le urne ponendosi di fatto fuori dal dibattito.
A risultati definitivi il comitato per il NO ha constatato la linea quasi di disinteresse nei confronti del referendum da parte dei cinque candidati sindaco della città.
Effettivamente, furbrscamente per non inimicarsi nessun elettorato, i cinque candidati non hanno posto l'attenzione sulla questione e hanno assunto una posizione di neutralità. Qualunque risultato andava bene, per loro.
Lo stesso comitato per l’autonomia di Misiliscemi chiede che le elezioni amministrative del 10 giugno vengano rinviate, la questione è legata alla legittimità delle stesse poiché a votare saranno anche gli abitanti delle otto frazioni. Cosa propone il comitato in questione? Non solo il rinvio delle elezioni ma che prima vengano definiti i confini tra il nuovo Comune di Misiliscemi e Trapani, che vengano definiti i rapporti patrimoniali e poi che si torni al voto. In questo lasso di tempo che si fa? Si dovrebbe continuare con il commissariamento, al netto di tutto quello che è stato detto e delle emergenze che ci sono da affrontare, nel pieno della consapevolezza che per l'inizio dell' iter di avvio per la costituzione del nuovo Comune passerà anche un anno intero, forse più.
Quindi, cosa si è fatto finora? Si è scherzato, evidentemente.
Preoccupato per l'esito del referendum è Giuseppe Mazzonello, candidato sindaco per il movimento Cinque Stelle. Per il pentastellato i quaranta anni di assenza della politica hanno prodotto l'esito raggiunto.
Questa campagna elettorale è passata dal giro di boa, si voterà tra pochi giorni, la città tornerà ad avere una guida e un consiglio comunale che eserciterà le sue prerogative di indirizzo e di controllo sull'attività amministrativa.
Il problema della raccolta differenziata non può attendere oltre, le strade sono invase letteralmente da un fiume di rifiuti. Le foto che finiscono in rete rendono bene il senso di malessere che attraversa la città e l'incertezza del momento.
I cinque candidati hanno sul tavolo ognuno il proprio programma, peraltro abbastanza simile, la differenza sarà nel metodo e nella celerità di applicazione.
I primi cento giorni sono quelli dai fari puntati, per capire come la nuova Amministrazione si sta muovendo, a quali emergenze darà priorità.
Gli ultimi giorni di campagna elettorale sono i più difficili ma allo stesso tempo i più incisivi, conta molto il voto di trascinamento e in questo Giacomo Tranchida potrebbe essere avvantaggiato: sono 167 i candidati al consiglio comunale in supporto di Tranchida.