Sono scesi in sciopero i 64 dipendenti dell’Istituto Regionale del Vino e degli Olio di Sicilia (I.R.V.O.S.), che a Marsala ha la sua sede operativa più importante.
I lavoratori non ricevono lo stipendio da quasi quattro mesi. A sottolineare il “disagio” vissuto dai lavoratori, già lo scorso 23 maggio, era una nota del sindacato Ugl, con in calce le firme dei rappresentanti sindacali Gaetano Cassiba, Stefano Pulizzi e Giacomo Manzo.
“Nonostante tali difficoltà finanziarie – si leggeva nella nota - l'I.R.V.O. con il suo qualificato personale tecnico ha garantito la certificazione e controllo dei vini siciliani a D.O.C. e degli Oli di Sicilia”.
Adesso, però, con lo sciopero “ad oltranza”, le certificazioni sono bloccate. L’Ugl, intanto, ha fatto appello al presidente al presidente della Regione, Nello Musumeci, affinché inviti gli uffici competenti a sbloccare la situazione. “Il personale dell’Irvos – ha dichiarato ieri l’enologo Giacomo Manzo, facendosi portavoce dei suoi colleghi – è fortemente dispiaciuto per il disagio causato alle aziende vitivinicole siciliane, ma lo stipendio è un diritto”. I dipendenti dell’Irvos lamentano anche i mancati pagamenti delle missioni di lavoro effettuate. “Alle aziende vinicole tutta la nostra vicinanza e solidarietà – continua Manzo – ma la burocrazia troppo lenta e farraginosa e la malapolitica del passato hanno mortificato un ente che era il fiore all’occhiello dell’enologia regionale e nazionale”. L’Ugl sottolinea, inoltre, che l’Irvos “da diversi anni vive in regime di gestione commissariale”, in quanto “da oltre sei anni manca un Consiglio di Amministrazione in grado di programmare e rilanciare, alcune delle attività istituzionali fra cui: la ricerca scientifica e le attività promozionali. Attività promozionali del vino e dell’olio, indispensabili in un mercato mondiale, sempre più alla ricerca di prodotti salubri e certificati, e su cui bisogna investire”.