Con un reddito medio di 13 mila e 500 euro l’anno la provincia di Trapani si pone come fanalino di coda in Sicilia dove il reddito da lavoro in media è di 15.927 euro. Questo è quanto emerge dalle tabelle degli indicatori del benessere equo e sostenibile dei territori appena pubblicato dall’Istat relativamente al 2017.
“Tale dato – commenta il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello – conferma le nostre preoccupazioni relative alla crisi che ormai da troppo tempo vive questo nostro Territorio. La Uil sostiene che, per la crescita e lo sviluppo del Sud, non occorrano politiche speciali, ma proposte economiche concrete di medio periodo valide per tutto il territorio nazionale che prevedano, però al loro interno, una maggiore intensità di risorse da destinare al Sud. Pertanto ci auguriamo che tutto ciò possa essere fatto al più presto per fare uscire questa provincia dalla sofferenza che l’attanaglia”.
Gli altri numeri che emergono dagli indicatori Istat non sono più confortanti: l’occupazione giovanile (il dato è fermo al 2015) si attesta al 10 per cento circa, i Neet, ovvero i giovani che non lavorano e non studiano, sono oltre il 31 per cento e il tasso di occupazione tra i 20 e i 64 anni è al di sotto del 48 per cento (anno 2016).
“La strada per recuperare il terreno perduto e per ridurre la forbice con il resto del Paese è ancora sicuramente lunga – conclude Tumbarello -. Per far ciò occorrono interventi che contengano misure coerenti tra loro e soluzioni innovative per dare speranza e futuro alle persone, partendo dalle giovani generazioni, per questo tutte le forze sane del territorio dovrebbero far fronte comune per l’occupazione e per il bene questa Terra, con un ruolo specifico per le neo elette amministrazioni ma anche per quelle già a lavoro da tempo”.