Il processo d’appello per la morte di Uwadia Bose, che vede imputato il lavapiatti Alessandro Bulgarella, inizierà il 18 settembre prossimo. In primo grado l’imputato era stato assolto per non aver commesso i fatti contestati.
Secondo l’accusa che sarà sostenuta anche in secondo grado dal sostituto procuratore Franco Belvisi, l’antivigilia di Natale del 2013, la nigeriana di 37 anni, residente a Palermo, sarebbe stata uccisa a seguito di un tentativo di rapina. La donna che di giorno lavorava nel capoluogo palermitano come parrucchiera e la sera si prostituiva a Trapani, fu trovata cadavere nei pressi del cimitero di Custonaci.
Per Bulgarella la richiesta di condanna del pm Belvisi fatta davanti alla Corte d’Asside di Trapani era stata di 22 anni per l’omicidio e 3 anni per la rapina.
Secondo la difesa di Bulgarella, invece, le indagini sono state superficiali e incomplete, non sono stati recuperati, infatti, i filmati delle telecamere di sorveglianza che si trovano lungo il tragitto che l’omicida avrebbe percorso per arrivare nel luogo dove ha occultato il corpo della donna.