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24/06/2018 06:00:00

Al cimitero di Trapani neanche i morti riposano in pace

 Le bare, con le salme in attesa di sepoltura, accantonate in un deposito. Molte transenne a delimitare zone fatiscenti e cartelli a ricordare il 'pericolo di inciampo'. Erbacce e sterpaglie dovunque. Da i margini delle strade, ai campi di inumazione. Lapidi abbandonate per terra.

Questo è ciò che il cimitero comunale di Trapani "offre" ai suoi cittadini.

Quando entri nel cimitero trapanese, percepisci che è stato abbandonato a sé stesso. Entri, cammini su un pavimento dissestato. Fai lo slalom per evitare gli avvallamenti e le sporgenze provocate da mattoni ormai saltati.
Prosegui per il viale, trovi transenne posizionate per preservare da possibili cadute, sempre a causa di quei mattoni alzati. Quelle transenne stanno lì da un bel po' di tempo, mesi e mesi.

Poi erbacce e sterpaglie in ogni dove. Germogliano e crescono indisturbate, centimetro dopo centimetro, facendosi sempre più alte e fitte.

Erbacce e sterpaglie invadono anche i campi di inumazione. Qui le tombe sono disposte senza un criterio, vicinissime l'una con l'altro, si fa fatica a distinguere il posto di un defunto da quello di un altro. Inoltre per raggiungere i posti interni al campo è difficile non calpestare i vari sepolcri.

Al Cimitero di Trapani neanche i morti riposano in pace. Perchè quando si passa a miglior vita, a meno che non si abbia una cappella o un sarcofago di famiglia, le salme vanno a finire in un deposito. Tutto ciò perché nel camposanto trapanese, mancano loculi e fosse di inumazione.
Le bare con le salme, vengono accumulate per settimane o nel deposito, o nella chiesa del cimitero, così come disposto da un’ordinanza del l'ex commissario straordinario Francesco Messineo.

I congiunti del defunto devono assistere a questo scempio, che rattrista e indigna. In più, qualora essi vogliano fare visita al proprio caro, non possono farlo quando vogliono, perché devono rispettare l'orario previsto. Il cartello posto sulla saracinesca del deposito indica: tutti i giorni dalle 11:30 alle 12:30, tranne il sabato, quando la saracinesca sarà alzata dalle 15:30 alle 16:30.

Tutta questa situazione persiste da almeno un anno.

A fine gennaio le salme in attesa di sepolture erano ben ottantuno. Per far fronte a questa situazione di emergenza e cercare di ridurre questo alto numero, l'amministrazione comunale, quando l'ente era guidato da Messineo, ha disposto quarantatré estumulazioni (di salme tumulate in loculi comunali, la cui concessione scade tra il mese di aprile e quello di giugno, e non rinnovate).

Si è cercato in questo modo di rattoppare questa situazione. Ma nonostante le quarantatré estumulazioni, il numero di salme in attesa di tumulazione è rimasto alto. A marzo era di sessanta.

La cosa sembra ormai cronica. Quella delle estumulazioni è l'unica soluzione prospettata dall'amministrazione. Ma sa più di una soluzione provvisoria. Intanto non si prevede nessuna tangibile programmazione.

Ci chiediamo quindi: dopo il deposito e la chiesa, quali altri spazi cimiteriali dovranno essere riempiti da bare? Secondo quali norme i feretri possono essere lasciati così, su impalcature di ferro? Persistono le condizioni per garantire un ambiente igienicamente a norma? E infine, per quanto tempo dovrà andare avanti questa situazione?

Nessuno prende provvedimenti. Neanche per aumentare la sicurezza all'interno del camposanto, dove non sono rari episodi di saccheggi. Dai fiori a qualcosa di più, sottratto dalle cappelle.

Un cimitero abbandonato a sé stesso. Dalle amministrazioni, che si sono dimostrate cieche e incapaci nella gestione di tale bene della collettività. A pagare chi sono? I cittadini trapanesi.

 

Fulvia Modica
Questa inchiesta è stata realizzata durante il corso di giornalismo "Raccontare il territorio, difendere la legalità", organizzato a Trapani, nei mesi di Aprile e Maggio, da Tp24.it e Rmc 101.