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25/06/2018 06:00:00

Sanità, la riforma della rete ospedaliera di Razza e Musumeci tra tensioni e polemiche

 Non si prospettano tempi sereni per la Rete Ospedaliera siciliana.

Ruggero Razza, assessore regionale alla Salute, ha inviato la Rete alle parti sociali, in commissione Sanità all'ARS il movimento Cinque Stelle non farà sconti, ha già annunciato lotta ferrea se il benessere del cittadino soccomberà innanzi i numeri degli ospedali.

In verità Razza non ha rivoluzionato granché rispetto all'elaborato del precedente governo regionale, i manager delle ASP non sono poi così agguerriti.
Giovanni Bavetta, commissario dell'ASP di Trapani, ha ribadito che si tratta di una Rete che non rivoluzionerà gli ospedali della provincia, i reparti rimarranno, ci saranno meno strutture complesse, quindi meno primari, e più strutture semplici.

Cresce il numero dei posti letto.

La bocciatura della Rete è già avvenuta per mano del movimento Cinque Stelle e dei loro parlamentari regionali. Per i grillini non c'è la riorganizzazione della medicina del territorio, nulla si sa sul destino dei punti nascita e anche del 118.

La commissione Sanità, la cui presidente è Margherita La Rocca Ruvolo, esponente dell'UDC, sarà terreno di scontro tra le due parti politiche.
Razza alle accuse risponde indicando il suo lavoro come trasparente e sottolinea che: “L’aumento dei posti letto su tutta la Regione è il più importante parametro, perché consente di rideterminare le piante organiche secondo i livelli di assistenza indispensabili. Ne abbiamo parlato con il ministro Grillo, che si è mostrata consapevole e attenta rispetto alle esigenze manifestate da tutte le Regioni italiane di intervenire sul tetto del personale”.

La Rete Ospedaliera dovrebbe entrare a pieno regime il primo settembre 2019, ma si rimanda al mittende qualunque tipo di personalismo della Sanità: “Non interessa quante unità complesse si rinvengono sulla rete, ma l’efficacia dei servizi prestati e la presenza di strutture adeguate”.

Gli ospedali sono classificati in Dea di primo livello, cioè grandi ospedali che dispongono di aree di pronto soccorso di primo livello con funzioni di rianimazione e degenza, Dea di secondo livello, strutture altamente specializzate e integrate, i presidi di base con quattro unità operative tra cui il pronto soccorso, la chirurgia generale, la medicina generale e l'ortopedia, infine ci sono gli ospedali delle zone indicate come “disagiate” che dispongono delle strutture base per le emergenze.

Nasceranno i dipartimenti interaziendali, un insieme di unità operative appartenenti ad aziende diverse, che metteranno in comunicazione gli “Hub” presenti nello stesso territorio.


L'assett della Rete Ospedaliera è stata motivo delle dimissioni di Giorgio Randazzo dal coordinamento provinciale di Diventerà Bellissima.
Randazzo, che a Mazara del Vallo è consigliere comunale, lamenta la scarsa attenzione per il nosocomio cittadino, che ha avuto un impatto economico pubblico non di poco conto e che resterà un presidio di base, di fatto lamentando che Marsala e Trapani venissero indicate come Dea di primo livello.
Nomenclature a parte l'Abele Ajello è un ottimo ospedale, con una radio terapia di eccellenza tanto da esserci richieste di pazienti che vivono a Taormina.
Nessuna polemica tra Randazzo e Razza ma direttamente dimissioni alle quali risponde Paolo Ruggieri, coordinatore provinciale di Diventerà Bellissima: “Mi corre obbligo di evidenziare che il detto Piano non è stato ancora adottato e che ogni situazione può essere presa in considerazione avuto però riguardo alla complessità della rete ospedaliera”.
Poi Ruggieri fa riferimento alla politica di bottega, quella fatta sotto casa e nella stessa via: “ Non ritengo opportuno perpetuare nella politica campanilistica, altrimenti ogni comunità potrebbe ritenere di essere legittimata ad ottenere qualcosa a scapito di un'altra, mentre dovremmo tutti mirare ad una migliore complessiva offerta sanitaria a favore dei Cittadini”.
Il sostegno di Ruggieri, legato da anni a Nello Musumeci, Presidente dell'Isola, è a Ruggero Razza. Vista la vicinanza sarebbe opportuno che Ruggieri indicasse all'assessore regionale che l'ospedale di Marsala non si chiama più “San Biagio” da parecchi anni, così come erroneamente indicato nella bozza di Rete Ospedaliera, prima con Baldo Gucciardi e ora con Razza.