Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
26/06/2018 13:04:00

Booksharing al porto di Lampedusa

Leggete, leggete, leggete! - «Non esiste una sola verità ma ne esistono tante quante sono le persone e le situazioni». 

Mai, il buon Pirandello, scrisse frase più appropriata al momento storico che stiamo attraversando. Avete notato che una notizia viene raccontata e, di conseguenza, percepita in modo nettamente diverso, in base alla voce narrante? Chi dice la verità?

I migranti sospesi tra isole e terraferma sono in fuga dal pericolo o in viaggio di piacere? L’Italia è troppo povera per tendere la mano? O percepisce degli aiuti economici dall’UE per fronteggiare queste situazioni? È così manichea l’esistenza e ben delineato il confine tra bene e male, o piuttosto nebuloso e poco comprensibile? Qual è l’informazione corretta?

La tentazione è quella di credere che siamo tutti vittime di un mondo lercio, di coloro che presentano gli avvenimenti in base al filtro di certe classi sociali, che ne avrebbero convenienza. Al cittadino tocca, dunque, rassegnarsi ai poteri forti, senza neanche sapere a chi appartengano le mani del burattinaio che guida lo spettacolo? E no! Una soluzione c’è.
E c’è sempre stata, soltanto che l’uomo contemporaneo pare averne dimenticato l’importanza. Più semplice di quanto pensiate: leggete, leggete, leggete! Ma non il vostro quotidiano preferito, anche. E non i commenti degli amici di facebook, pure quelli. Leggete di tutto!

Leggete dai volantini per la spesa, al blog della modaiola di turno, e leggete i giornali. Ma leggete sia quelli di destra sia quelli di sinistra, quelli delle stelle e quelli dei mari, quelli italiani e quelli internazionali (ormai li troviamo facilmente su internet), perché è importante ascoltare l’opinione degli altri. È l’unico modo per vedere tutte le verità proposte e avvicinarsi, pian piano, alla notizia reale.
È un esercizio continuo, una gincana tra dogmi e mezze verità, apparenze ed opportunità; tra chi vuole imporre la propria autorità e chi usa tanta fantasia.  Leggete perché, oltre che onnivoro, il lettore può essere infedele: non si tradisce il partito, se si legge il Corano!
Kafka non si offende, se leggete la Ferrante! Di libri, poi, ce n’è un’infinità, ne troverete sicuramente uno adatto ai vostri gusti. Tuttavia, sforzatevi di dare un’occhiata anche a quelli che vi attraggono di meno.

Questo è l’unico modo per accendere il cervello, di cui siamo dotati, anche se lo usiamo sempre meno. Questa è l’unica maniera per non ripetere a pappagallo le espressioni di una persona più convinta di noi.  Questo è lo strumento più elementare, economico, accessibile, che possiamo usare per difenderci e per sviluppare le nostre idee. E, a quel punto, saranno soltanto nostre, non di qualcun altro.
Poi, nel caso in cui voleste scrivere – qui faccio un grosso mea culpa, poiché sono la prima a riconoscere questa inarrestabile forza – vi supplico, usate l’educazione. Se si urla, l’unico risultato è quello di allontanare la platea infastidita o di incitare i violenti ad una lotta della quale non hanno ben capito cause e conseguenze.

Ed evitiamo la tuttologia, perché ad essere presuntuosi si corre il rischio di alimentare inesattezze. Quindi basta anatemi! Fermiamo la violenza verbale. Stop ai processi sommari, smettiamola di copiare frasi fatte sui social. Basta whatsappare bufale! Leggere è la base dell’esistenza, semplicemente perché è l’unico modo per attivare un ragionamento corretto. E quale momento migliore dell’estate, per iniziare?

Sabrina Sciabica