15,30 - Dopo lo smacco subito a Trapani, adesso Salvini se la prende con altri 450 disperati.
"Come promesso, io non mollo. Un barcone con 450 clandestini a bordo è da questa mattina in acque di competenza di Malta, che si è fatta carico di intervenire. A distanza di ore però nessuno si è mosso, e il barcone ha ripreso a navigare in direzione Italia. Sappiano Malta, gli scafisti e i buonisti di tutta Italia e di tutto il mondo che questo barcone in un porto italiano non può e non deve arrivare. Abbiamo già dato, ci siamo capiti?".
Il nodo migranti è tutt'altro che sciolto e il post di Salvini su Facebook è più infuocato che mai.
Secondo quanto sottolinea la Farnesina in una nota inviata all'ambasciata della Repubblica di Malta a Roma, la responsabilità del soccorso al barcone, individuato in acque Sar maltesi, spetta a Malta e lo sbarco dovrà avvenire in territorio maltese. E Toninelli lo ribadisce: "Da alcune ore c'è un'imbarcazione con 450 persone a bordo che naviga nel Sar maltese. Per la legge del mare è Malta che deve inviare proprie navi e aprire il porto. La nostra guardia costiera potrà agire, se serve, in supporto, ma Malta faccia subito il suo dovere", scrive il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti su Twitter.
Da alcune ore c'è un'imbarcazione con 450 persone a bordo che naviga nel Sar maltese. Per la legge del mare è Malta che deve inviare proprie navi e aprire il porto. La nostra Guardia Costiera potrà agire, se serve, in supporto, ma Malta faccia subito il suo dovere.
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) 13 luglio 2018
11,00 - “Eravamo pronti a tuffarci in mare e a rischiare la vita piuttosto che ritornare a terra”. La testimonianza dei migranti sbarcati dalla nave Diciotti della Guardia Costiera al porto di Trapani arriva tramite la voce di Sahar Ibrahim, operatrice di Unicef/Intersos a bordo dell’imbarcazione.
“Hanno raccontato che non c’è stata nessuna violenza a bordo del mercantile che li ha soccorsi, avevano solo paura di tornare in Libia, erano davvero spaventati, ma nessuna forte agitazione”, ha detto l’operatrice.
“Probabilmente c’è stato solo un problema di lingua”.
07,00 - Ieri sera a Trapani dopo giorni di stallo è sbarcata la nave Diciotti con 67 persone a bordo. E' dovuto intervenire niente di meno che il presidente della Repubblica, Mattarella, per sbloccare la situazione. Salvini non voleva che le persone scendessero a terra: voleva prima controlli e arresti per i "facinorosi" a bordo. Ma la Procura di Trapani ha detto no agli arresti. La nave è stata bloccata in rada per quasi un giorno. Poi, alla fine, dopo otto ore di attesa in porto, i migranti sono sbarcati, intorno alle 23.
I primi a scendere sul molo Ronciglio sono stati il sudanese Ibrahim Bushara e il ghanese Hamid Ibrahim, indagati dalla Procura per violenza privata continuata ed aggravata in danno del comandante e dell'equipaggio del rimorchiatore Vos Thalassa.
IL PRESSING DI MATTARELLA, POI VIA LIBERA ALLO SBLOCCO. Ad accelerare il via libera, arrivato dopo una lunga telefonata tra il Capo dello Stato Mattarella e il Premier Conte, è stato l'asse Quirinale-Palazzo Chigi. Racconta Repubblica:
Nel giorno in cui 67 persone sono tenute ferme su una nave per una presa di posizione del ministro dell'Interno, che chiede di vedere qualcuno in manette, e per l'atteggiamento pilatesco del ministro dei Trasporti, che sostiene: "Salvini avrà le sue ragioni", è Sergio Mattarella a dover intervenire. Quando alza il telefono per chiamare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, sono le diciotto e le cose sono andate troppo oltre.
SALVINI "STUPITO" - Un'iniziativa che irritato Salvini che pur ufficiosamente ha fatto filtrare lo "stupore" del Viminale per l'intervento di Mattarella, insieme al "rammarico" per le decisioni della Procura di Trapani perché non sono state sposate le tesi della polizia e non ci sono stati arresti, ma due indagati in stato di libertà per violenza privata aggravata. Nel corso della giornata, infatti, il Ministro dell'Interno, impegnato a Innsbruck, aveva negato il via libera allo sbarco: "Non voglio farmi prendere in giro. Finché non c'è chiarezza su quanto accaduto non autorizzo nessuno a scendere dalla Diciotti: se qualcuno lo fa al mio posto se ne assumerà la responsabilità", aveva dichiarato. "O hanno mentito gli armatori denunciando aggressioni che non ci sono state - e allora devono pagare - o l'aggressione c'è stata e allora i responsabili devono andare in galera". Ancora Repubblica:
"Stupito, sorpreso, rammaricato", non era l'esito che si aspettava, Matteo Salvini. Quando a sera crolla il muro eretto virtualmente dal Viminale e i 67 migranti sbarcano finalmente dalla Diciotti sulla banchina di Trapani il ministro fa fatica a contenere l'irritazione, la rabbia. Non ci gira tanto intorno, complice la stanchezza dopo la giornata al summit europeo di Innsbruck sull'immigrazione.
A bordo della nave c'erano anche tre donne, e due minorenni non accompagnati, un pakistano e un egiziano. Il numero più numeroso di migranti, 23, arriva dal Pakistan. 12 quelli che arrivano dal Sudan, 10 dalla Libia, sette dalla Palestina, 4 ciascuno da Marocco e Algeria, due dall'Egitto, e uno ciascuno da Ciad, Nepal, Yemen, Ghana e Bangladesh.