Sono trascorsi oltre tre anni dalla elezione a sindaco di Alberto Di Girolamo. Dal momento che, quotidianamente, la cronaca ed i cittadini raccontano e si raccontano lo stato di abbandono in cui versa la città, non credo sia necessario esprimere un giudizio nei confronti di questa amministrazione.
Tuttavia, non posso esimermi dal dire che, dopo avere maturato significative esperienze di governo e stabilito molteplici relazioni politiche ed economiche a livello nazionale e internazionale, avrei potuto certamente fare bene ed attuare l’ambizioso programma che, insieme alla coalizione che mi sostenne, presentai alla città dopo aver ottenuto una certificazione di fattibilità da parte di autorità pubbliche e private nei rispettivi settori oggetti del programma. Sono certo che Marsala avrebbe cambiato volto.
Nell'interesse di Marsala, ciononostante, mi auguro che nei prossimi due anni si riesca a fare almeno qualcosa di più e di meglio.
Adesso, tuttavia, è il momento di guardare avanti, non indietro.
Per le prossime scadenze, ritengo occorra stabilire un metodo, che certamente non può essere quello di limitarci ad evidenziare le mancanze di questa amministrazione. Ritengo occorra costruire, con pazienza e dedizione, il futuro politico della città.
Nella ipotesi della presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Di Girolamo, ribadisco che sarebbe saggio definire, prima della sua messa in atto, una coalizione con la quale andare al voto; un raggruppamento di forze sane che abbia come collante un programma ambizioso per la città, un serio impegno per la pre-selezione democratica e la formazione della classe dirigente che verrà e delle regole trasparenti e rigide sulla questione morale. In altre parole, ritengo sia opportuno fare di un’ eventuale mozione di sfiducia una “mozione di sfiducia costruttiva", che faccia venire meno il governo della città per metterne su uno più efficiente e affidabile.
Insieme al Movimento Liberi, mettiamo al servizio di chi governerà la città esperienza e collaborazione per concorrere a creare una nuova classe dirigente.
La Città che verrà occorre pensarla a cominciare da un programma per il quotidiano e con progetti strategici in grado di poterne cambiarne il volto; il programma deve divenire il punto di partenza per una aggregazione di forze civiche attorno al quale formare una qualificata coalizione.
Dall'indomani delle elezioni del 2015 chiesi, senza fortuna, un incontro al sindaco Di Girolamo per presentargli dei progetti che ritenevo potessero essere d’interesse per la città.
Oggi ribadisco che sono ancora più preoccupato e che nel brevissimo termine non si può ignorare che ci troviamo dinanzi a delle emergenze molto insidiose, le quali meriterebbero risposta fin da subito. Impressiona, ad esempio, il silenzio della politica su rifiuti, acqua e trasporti, vere e proprie matasse della gestione e della vita della città che diventano, ogni giorno, sempre più aggrovigliate.
L'Amministrazione uscente dovrebbe preparare il terreno, prima che sia troppo tardi, almeno in relazione a questi tre punti, inaugurando una coraggiosa stagione di buon governo caratterizzata da progettualità, rigore amministrativo ed innovative forme di partenariato pubblico e privato in grado di attrarre maggiori risorse.
Nelle more che si inauguri la suddetta fase sarebbe sufficiente seguire la logica del buon padre di famiglia. Per esempio, per quanto riguarda i rifiuti, è tutt’altro che opportuno prorogare un contratto di circa 15 milioni di euro ad una società privata per anni. Non è pensabile, poi, spendere circa 5000,00 euro al giorno per affittare mezzi che poi si trovano ad essere fermi. Bisognerebbe impegnarsi, semmai, con i privati che operano a Marsala a concertare soluzioni per fare divenire il problema rifiuti una risorsa, chiedendo loro investimenti nel nostro territorio e chiedere alla Regione le opportune autorizzazione per realizzare una moderna discarica nell'area già espropriata dal Comune, tempo addietro, per questo fine e mai utilizzata. I cittadini, tra l'altro, in questa maniera, verrebbero a pagare un’imposta sui rifiuti infinitamente più contenuta.
Un buon padre di famiglia, per esempio, per quanto concerne l’acqua, non attenderebbe passivamente che si prosciughino le falde o che si arrivi ad uscire dal rubinetto acqua salata. Questo, purtroppo, secondo qualificati studi, ci piaccia o meno, accadrà tra meno di 4 anni e solo allora tutti saremo bravi a lamentarci. Oggi, ancora, siamo in tempo per adottare opportune precauzioni, ma è necessaria la volontà e la capacità politica per farlo. Occorre il coraggio di programmare la realizzazione di un dissalatore o di trovare soluzioni, magari nella collaborazione pubblico/privato, per accedere a fondi comunitari.
Un buon padre di famiglia, per esempio, non si disinteresserebbe del porto solo perché realizzazione e gestione sono affidate ad un privato. Ombra e la Myr sono coraggiosamente intervenuti con una progettazione ambizione per il nuovo porto turistico, ma ottenute le concessioni il tutto sembra aver subito una brusca decelerazione. Se, per assurdo, dovessero esserci problemi a trovare le risorse necessaria per la totale realizzazione delle opere, lo si dica immediatamente, prima che scadano i termini dei finanziamenti, in maniera tale da poterci attivare tutti per trovare opportune soluzioni, come si fa nelle comunità dove si collabora per il bene comune. La Myr, infatti, per non perdere i finanziamenti di 25 milioni di euro dovrebbe completare i lavori entro il dicembre 2019 e, in caso di ritardi, bene che vada, potrebbe ottenere una proroga non superiore ad un anno.
Se per assurdo, dunque, dovessero esserci difficoltà di qualunque tipo, l’amministrazione dovrebbe esigere, dato l’interesse generale del progetto, che chi di dovere si lasci aiutare o faccia le altre altre eventuali opportune scelte per non pregiudicare la realizzazione del porto.
Stessa considerazione per il porto pubblico, assolutamente compatibile con il privato. Il Comune, negli anni scorsi, ha investito migliaia di euro e, adesso, preferisce ignorare la possibilità di utilizzare i fondi regionali così come di recente denunciato dal Comitato Civico per il porto. Voglio pensare che l’immobilismo dell’amministrazione sul tema sia stato frutto di una distrazione e che l'Amministrazione Di Girolamo, da adesso in poi, si attiverà per la tutela dell’interesse generale, chiedendo magari anche un incontro con il governo della Regione.
La città può continuare ad attendere passivamente?
Confido in una reazione costruttiva dei cittadini e delle forze politiche marsalesi!
Massimo Grillo