Il pubblico ministero Anna Sessa ha invocato la condanna a quattro anni di carcere per l’ex presidente di Confindustria Trapani, Davide Durante, e per il fratello, Nino Durante, processati davanti il Tribunale di Marsala per bancarotta fraudolenta.
L’indagine, svolta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura, scattò a seguito di una relazione del curatore fallimentare. Nello stesso procedimento era rimasta coinvolta anche Adriana Genovese, che ha già patteggiato una condanna a poco più di un anno.
Secondo l’accusa, la Genovese, nella qualità amministratore unico della fallita “Conglomerati Santa Ninfa”, Nino Durante come socio di maggioranza della stessa azienda, nonché socio anche della “Calcestruzzi Santa Ninfa”, e Davide Durante, come amministratore e socio della “Bitumedil”, amministratore della “Elettrosud” e socio della “Calcestruzzi Santa Ninfa”, pur consapevoli dell’effettiva situazione patrimoniale della società “Conglomerati santa Ninfa”, tutt’altro che solida, avrebbero “distratto” dalle casse sociali circa 369 mila euro. Ciò con pagamenti a terzi per obbligazioni assunte dalle società “Bitumedil”, “Elettrosud” e “Calcestruzzi Santa Ninfa”. E inoltre con versamenti sui conti correnti delle stesse società. Avrebbero, insomma, svuotato le casse della società che stava per fallire, o che comunque era in gravi difficoltà economiche. Il fallimento della “Conglomerati santa Ninfa” è stato dichiarato dal Tribunale di Marsala il 20 dicembre 2013. A difendere i fratelli Durante sono gli avvocati Antonio Atria, Stefano Pellegrino e Cettina Coppola.