E' stata fissata per il 6 novembre la prima udienza del processo d’appello contro il lavapiatti Alessandro Bulgarella che, in primo grado, il 16 maggio dell’anno scorso, è stato assolto dall’accusa di avere ucciso la prostituta Uwadia Bose, trovata cadavere nei pressi del cimitero di custonaci l’antivigilia di Natale del 2013.
La donna, nigeriana, 37 anni, viveva a Palermo con il compagno e due figlie. Di giorno faceva la parrucchiera, la sera la si prostituiva a Trapani. Anche in appello sarà il sostituto procuratore Franco Belvisi a rappresentare l'accusa visto che è stato applicato alla Procura generale di Palermo. Il pm aveva chiesto in primo grado la condanna a 25 anni di reclusione per Bulgarella.
Il ricorso si basa su alcuni punti che la Corte di Assise non ha ritenuto importanti come indizi e che non sarebbero stati valutati adeguatamente: l’immediata consapevolezza dell’imputato dell’interesse investigativo dei carabinieri per l’omicidio; il consulto con un avvocato prima di essere sentito dagli inquirenti; alcuni inquinamenti probatori; la conoscenza di fatti che potevano essere noti solo dall’omicida: l’identità del cadavere e la sottrazione del cellulare e dei documenti ad Uwadia Bose.
La difesa dell'imputato affidata all'avvocato Nino Sugamele presenterà opposizione alla richiesta di riapertura dell'istruttoria dibattimentale, secondo il legale la decisione della Corte si dovrà basare su atti già conosciuti e in suo possesso e gli approfondimenti in realtà sarebbero già noti.