La Casa Circondariale di Trapani ha intitolato un reparto alla memoria dell'agente di polizia penitenziaria in servizio nel carcere palermitano dell’Ucciardone, Pietro Cerulli, ucciso in un agguato mafioso il 13 luglio 1980. Cerulli, così come hanno confermato le indagini successive alla morte non si piegò ai voleri di qualche boss mafioso detenuto nell’ottava sezione dove erano reclusi i condannati per mafia e dove Cerulli operava.
Una vicenda analoga a qualla dell’agente trapanese Giuseppe Montalto. Alla cerimonia di intitolazione e scopertura di una lapide commemorativa, erano presenti le autorità cittadine civili e militari, il vescovo Pietro Maria Fragnelli, rappresentanti dell’Associazione Nazionale Polizia Penitenziaria e Gianfranco De Gesu, provveditore per la Sicilia dell’Amministrazione Penitenziaria.
Il direttore della Casa Circondariale, Renato Persico, ha sottolineato il valore della intitolazione che pone oggi rimedio all’indifferenza della società civile e delle istituzioni all’epoca della sua morte. «Un periodo terribile» ha ricordato il comandante della PolPen Giuseppe Romano, facendo memoria di altri agenti della Penitenziaria uccisi a Palermo in un periodo che va dal 1977 al 1980.