La raccolta differenziata porta a porta ha tante facce. Da un lato ha portato degli ottimi miglioramenti rispetto a due mesi fa, quando la percentuale si attestava intorno al 2%; oggi infatti siamo al 10%. Dall’altro però ha prodotto malcontento per le carenze nel ritiro dei rifiuti.
Non è un mistero che la Dusty, l’azienda catanese che se ne occupa, non abbia sufficiente personale per garantire il servizio sull’intero territorio comunale, comprese le borgate. Ma le restrizioni sulle tonnellate conferibili nella discarica di Trapani e le disposizioni da parte della Regione Siciliana, hanno comportato la proroga del servizio, nell’attesa del contratto quinquennale da stipulare con la ditta Senesi, impedito dai ricorsi al Tar di cui abbiamo parlato in passato.
La Senesi dovrebbe cominciare la sua attività a Castelvetrano intorno alla metà di ottobre. Nel frattempo, la percentuale di raccolta differenziata fatica ad aumentare. Ma le ragioni sono più di una e non possono essere tutte ricondotte alle carenze del servizio affidato alla Dusty, né all’azione deprecabile degli incivili che abbandonano i rifiuti indifferenziati per strada.
Per esempio, non tutti differenziano correttamente. E, se l’operatore se ne accorge, non ritira il sacchetto. Inoltre, molti fanno ancora “confusione”: il giorno del ritiro del “non differenziabile”, mischiano tutto e poi si lamentano che il loro sacco non sia stato ritirato. Insomma, come se il sacchetto del non differenziabile fosse una sorta di sospensione dalla differenziata, tipo il piccolo eccesso settimanale concesso durante le diete dimagranti.
Ci sono poi quelli che sbagliano giorno, complice anche un calendario un po’ ambiguo. Infatti, la scritta in bella vista “Calendario settimanale esposizione materiale” riguarderebbe, come dice la stessa parola, l’esposizione e non il giorno del ritiro. Certo, poi è scritto anche che la raccolta avviene ogni giorno dal lunedì al sabato; ciò vuol dire che se si esponesse l'indifferenziabile il sabato sera, questo verrebbe ritirato il lunedì (e non avrebbe senso), anche perché è scritto che “è vietato esporre il rifiuto dalle ore 6,01 del sabato alle ore 21,59 della domenica”.
Approfittiamo per fornire la lettura corretta: il rifiuto va messo fuori la sera prima rispetto al giorno indicato in calendario: la plastica indicata giovedì, va esposta la sera del mercoledì. La cosa interessante è che a sbagliare giorno sia stato anche qualcuno del centro storico che, in teoria, la differenziata la faceva già. Ma pure questa è una zona d’ombra, dove la realtà ha diverse sfaccettature e dove spesso la teoria è da anni molto diversa dalla pratica.
Sì, perché in teoria la raccolta differenziata nel centro di Castelvetrano c’è dal marzo del 2009, mentre quella di Marinella di Selinunte va avanti da giugno del 2008. Ed è dal marzo del 2009 che in tutta la zona del centro storico, in realtà molto più estesa rispetto al corso Vittorio Emanuele e al sistema delle piazze, i cassonetti sono stati tolti. Una zona “sperimentale” che non ha mai raggiunto concreti risultati, escludendo la partecipazione di pochi utenti motivati.
Qualcuno potrebbe chiedersi come abbia fatto il centro storico ad andare avanti, senza differenziata e senza cassonetti. Ecco, a parte sempre quei pochi motiviati, gli utenti si sono divisi in due gruppi principali: i conservatori e i progressisti. I primi hanno cominciato a buttare l’immondizia (ormai indifferenziata) laddove un tempo c’erano i vecchi cassonetti poi rimossi. I secondi facevano un po’ di strada in più, magari in macchina, buttandola nei cassonetti ancora esistenti.
Insomma, in molti angoli della città sembrava essere ritornati indietro di cinquant’anni. La cosa singolare è che i piccoli cumuli di spazzatura venivano puntualmente ritirati dagli operatori. Ma sulla carta, la raccolta differenziata non è mai cessata.
E sempre sulla carta, nel marzo del 2017, il servizio riparte. Annunciato dall’allora sindaco Felice Errante, che precisa che la raccolta riguarderà l’ampio quadrilatero del centro cittadino delimitato dalla via Vittorio Veneto a nord e fino alla via Garibaldi a sud. Aggiungendo che “analogo servizio sarà operativo anche a Marinella di Selinunte” e che “nei prossimi mesi, poi, il servizio si estenderà a Triscina di Selinunte ed in altri quartieri della città”.
Erano buoni propositi, annunciati 4 giorni dopo l’insediamento della commissione prefettizia per l’accesso agli atti amministrativi che, com’è noto, si concluderà con lo scioglimento per mafia del Comune. Buoni propositi, rimasti anche questi sulla carta per mesi.
Infine, c’è la strana storia dell’isola ecologica di viale Roma. Sarebbe stata abusiva per circa 15 anni, perché priva delle autorizzazioni da parte della Regione Siciliana e recentemente chiusa perché trasformata dai cittadini in una specie di discarica. Al suo posto l’eco-punto che, proprio come quello installato a Triscina qualche settimana fa, è finito subissato dai sacchetti. Ma a fronte di montagne di differenziata a causa di un ritiro a singhiozzo da parte della Dusty, negli stessi eco-punti c’è anche l’indifferenziata abbandonata indiscriminatamente, in compagnia di vecchi mobili, televisori e frigoriferi. Certo, gli operatori saranno anche insufficienti, ma sono gli stessi chiamati a provvedere per la rimozione dei grossi cumuli di spazzatura buttata in varie zone della città. E non possono essere presenti in più posti contemporaneamente.
Si dirà: che facciano le multe. Anche questo è un tasto dolente. Sì, perché la tendenza principale della polizia municipale sembrerebbe quella di beccare i trasgressori attraverso le telecamere montate sulle auto. Con infrarossi e zoom è possibile acquisire le immagini della targa di una macchina, anche a ragguardevole distanza. A volte si nota il Doblò dei vigili posteggiato vicino al grosso cumulo di spazzatura, ma vuoto, senza i vigili dentro. Quando ritireranno la macchina, visioneranno i video ed invieranno le multe ai trasgressori (che potrebbero riceverle dopo due mesi).
Eppure, i costruttori di cumuli non agiscono solo di notte. In una città normale, il vigile che becca il trasgressore col sacchetto appena buttato nel mucchio, gli chiederebbe i documenti e lo multerebbe facendogli anche una bella ramanzina. Ma pare che in questa città non sia possibile. Ordine pubblico: e se quello non la prende bene e reagisce con violenza?
Non rimane che aspettare il contratto quinquennale con la Senesi, nella speranza che le cose possano migliorare da tutti i punti di vista.
Una cosa è certa. Chi butta l’immondizia per strada è un incivile. Peggio ancora se giustifica questa sua azione col fatto che gli operatori non ritirano la differenziata nella sua strada. Quello è un servizio che se previsto, bisogna pretenderlo, con partecipazione ed impegno.
Egidio Morici