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07/09/2018 06:00:00

Mazara, pasticci e sospetti nel concorso per il dirigente della polizia municipale

 C’è un concorso pubblico, la cui procedura di valutazione non è ancora terminata, che solleva già dubbi e perplessità sul suo regolare svolgimento. È la selezione a tempo pieno ed indeterminato, voluta dal Comune di Mazara, per ricoprire un posto vacante da moltissimi anni: quello relativo al dirigente di polizia municipale. Tale atto, di recente, è finito sotto la lente di ingrandimento dei penta stellati mazaresi e non solo. In particolare, dubbi e perplessità, sono rivolti nei confronti della procedura descritta nel “verbale della Commissione giudicatrice ed approvazione della graduatoria della prova scritta – fissazione data svolgimento prova orale", e più specificamente nel contenuto dell’allegato ‘A’ (verbale n.18 della Commissione giudicatrice del concorso).


UN PASTICCIO PROCEDURALE – L’errore più eclatante, tra i tanti commessi dalla commissione esaminatrice, è quello delle firme – fatte apporre ad ogni singolo candidato – su ogni singola pagina dei test selettivi. “La commissione giudicatrice – si legge nel verbale d’esame –invitava i partecipanti alla prova ad: ‘apporre preliminarmente in calce al test, pagina per pagina, il loro nome e cognome in stampatello e la loro firma’. E, a seguire – come si evince dal testo dell’atto ispettivo a firma dei cinque stelle mazaresi – che chiedono all’amministrazione Cristaldi il ritiro in autotutela del bando di concorso: “la Commissione deposita sulla cattedra le buste ‘A’, ‘B’ e ‘C’ contenenti ciascuna n. 32 copie dei n.3 test in precedenza predisposti...; iniziata la prova veniva sorteggiata la busta ‘A’, e successivamente non veniva verificato e letto il contenuto delle altre due buste”.


COSA DICONO LEGGE E REGOLAMENTI – Tutto ciò parrebbe palesemente in contrasto con gli artt. 93 e 94 del Regolamento comunale per l'ordinamento degli uffici e dei servizi che citiamo testualmente: “CAPO IV - SVOLGIMENTO DELLE PROVE DI ESAME - Art. 93 SVOLGIMENTO DELLA PROVA SCRITTA”. Al comma 10 si legge: “Delle tracce non sorteggiate si dà lettura ai candidati prima dell’inizio della prova” e la Commissione d’esami non lo ha fatto. Al comma 11 si legge: “(…) non é consentito, pena invalidità del tema, sottoscrivere i fogli loro consegnati nè apporvi altro segno di riconoscimento (…)”. Pena invalidità del tema, o del test, come in questo caso. Il comma 16 continua così: “A ciascun candidato sono, altresì, consegnate due buste di differente grandezza e uguale colore; nella busta piccola é contenuto un foglietto o cartoncino nel quale vanno trascritte le generalità del candidato”. Qualora non fosse chiaro, l’intento è quello di rendere non tracciabili gli elaborati concorsuali. L’art. 94 del medesimo regolamento del Comune di Mazara prosegue così: “Il candidato dopo aver svolto la traccia, senza apporvi sottoscrizione, né altro contrassegno, mette il foglio o i fogli nella busta grande. Scrive il proprio nome e cognome, la data ed il luogo di nascita nel cartoncino e lo chiude nella busta piccola (…)". Sulla stessa falsa riga del regolamento citato prima c’è anche l’art. 14 del D.P.R. del 09/05/1994, n.487 "Regolamento recante norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi" che linkiamo solamente, per non annoiare troppo il lettore.

L’ANONIMATO GARANTISCE TUTTI – L’anonimato delle prove scritte nello svolgimento di un concorso pubblico è stato pensato dal legislatore per garantire che, durante lo svolgimento delle selezioni, siano assicurate – oltre che l’imparzialità e l’equità del giudizio – l’assenza di possibili ‘brogli’. E, questo, a garanzia di tutti: in primis dei concorrenti; in secondo ordine per i cittadini che dovranno fruire dei servizi erogati dal vincitore presso la Pubblica amministrazione. Se, infatti, il concorso sarà vinto dal migliore tra i candidati, si presuppone che la qualità del suo lavoro, svolto al servizio di tutti, sarà eccellente. La normativa, molto dettagliata in materia, infatti, prescrive tutta una serie di adempimenti molto minuziosi. Dalla precisa descrizione di essi traspare evidentissimo l’intento anti ‘pastetta’ o contro la realizzazione del classico concorso ‘fotografia’, pensato a misura del vincitore designato di turno.


UN PASSATO RICCO DI SILENZI MA PRIVO DI SANZIONI
– Gli atti ispettivi realizzati dai consiglieri comunali mazaresi, tuttavia, non ricevono quasi mai alcun tipo di risposta dall’amministrazione. Non è servito in tal senso nemmeno l’invio di un ispettore regionali giunto apposta per obbligare il Governo Cristaldi ad adempiere un preciso dovere di legge: andato via il funzionario che ha recuperato qualche risposta alle interrogazioni consiliari, tutto è tornato come prima. La legge sugli Enti locali, del resto, non prevede sanzioni serie per la mancata risposta gli atti ispettivi e, quindi, ognuno fa come gli pare.


INVESTITA ANCHE L’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA
- Sarà probabilmente questo il motivo per cui la stessa interrogazione è stata presentata, e sottoscritta da tutti i parlamentari cinque stelle, anche all’Ars: sperano che, stavolta, alle orecchie da mercante della Giunta Cristaldi, non si aggiungano anche quelle del Governo Musumeci.

 

Alessandro Accardo Palumbo
www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo
Twitter: @AleAccardoP