Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
13/09/2018 06:00:00

Salemi e i dati sui rifiuti. Il Sindaco Venuti alza la voce, e dalla Regione...

 Girano brutti tempi per i sindaci.  Soprattutto per quelli che con grande fatica tendono a rendere decorose le città amministrate dopo avere istituzionalizzato la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani.

Costretti a combattere quotidianamente su diversi fronti.

Da una parte l'emergenza delle discariche che, un giorno si e l'altro pure, rischiano la chiusura e dall'altra l'ostinazione di una minoranza di cittadini sporcaccioni  che non ne vogliono sapere di adeguarsi al nuovo regime.

Ma se poi ci si mette anche qualche assessore regionale pasticcione, con la complicità di qualche quotidiano, sempre silente ai tempi del malaffare degli Ato, la battaglia della gestione della raccolta della monnezza, diventa impresa davvero ardua.

E il caso di questi giorni.

L'assessore regionale ai rifiuti Pierobon aveva dichiarato al giornale che "ci sono dati palesemente falsi sull'immondizia". E giù una lista nera di diciotto comuni, tre di quali della provincia di Trapani e tra questi il comune di Salemi.

Non era ancora arrivato agli uffici comunali Domenico Venuti, quando di mattina presto l'assessore al ramo Calogero Angelo gli ha telefonato per primo la sorprendente notizia.

Un fulmine a ciel sereno per una Amministrazione che della questione della raccolta differenziata ha fatto il suo biglietto da visita!

Un dato reale e obiettivo, sotto gli occhi di tutti. In pochi mesi, il comune ha raggiunto il ragguardevole traguardo del 65%.  

Come  e' possibile che da parte dell'assessorato regionale vengano ora fatte uscire notizie che mettono in discussione l'invidiabile risultato?

Una domanda che, per ottenere una risposta, si e' trasformata subito in una  telefonata diretta all'assessore.

Alla quale e' seguita una  dichiarazione pubblica da parte di Venuti e una nota stampa  emanata dall'Assessore regionale.

L'Assessore Alberto Pierobon ha subito precisato che "non esiste nessuna " black list dei  comuni sui rifiuti in Sicilia. L'elenco dei comuni pubblicato dal Giornale di Sicilia non tiene conto della diversa natura e motivazione per cui sono stati attenzionati questi primi casi che si possono sintetizzare in quattro diversi raggruppamenti, tra cui alcuni comuni che hanno raggiunto il 65% di Raccolta Differenziata (quindi ammessi alla premialita' per l'anno 2017) presentano incongruità, come ad esempio mancata comunicazione in alcuni mesi dell'anno preso in esame o discordanza tra dato rilevato in discarica e dato comunicato dal comune".

La nota si e' conclusa dicendo che l'assessore Alberto Pierobon e' disponibile a chiarire l'involontario accostamento di situazioni differenti, pronto ad incontrare tutti i sindaci dei comuni che espresso il loro rincrescimento.

Già. Perché ad esprimere un vivo disappunto, a quanto pare non e' stato solo il sindaco di Salemi, ma un buon  numero  di primi cittadini da tutte le parti della Regione.

Nota, però, non ha placato l'ira di Domenico Venuti.

"Trovo sconcertante l'approssimazione con cui l'assessorato regionale ai Rifiuti faccia trapelare notizie confuse, frammentarie e altamente lesive dell'immagine di una città come Salemi che sta profondendo un grande impegno sul fronte della raccolta differenziata." ,  ha replicato immediatamente il sindaco di Salemi.

Nemmeno dopo che, dall'altro filo del telefono, gli hanno assicurato che si e' trattato di un banale errore. "Nonostante le scuse ricevute telefonicamente dallo staff dell'assessore Pierobon" - ha rincarato la dose- "sono pronto ad andare in Procura a presentare un esposto per difendere l'immagine del Comune di Salemi. Non ci si può permettere di giocare con l'impegno di una Amministrazione e di una intera comunità".

 Un danno d'immagine per Salemi incalcolabile quello di avere accostato  il nome di Salemi accanto al concetto di 'dati falsi' sulla differenziata e accanto a iniziative degli uffici regionali che riguardano casi diversi.

"Quello della Regione è un modo di comunicare assurdo, che mortifica l'impegno della cittadinanza salemitana con dichiarazioni avventate e mal circostanziate. Il Comune di Salemi"- ha continuato Domenico Venuti- 'ha fatto grossi passi in avanti sulla raccolta differenziata e, così come prevede la legge per tutte le realtà che si avvicinano alla soglia del 65% che consente agli enti locali di usufruire di sconti sulla tassa per il conferimento in discarica, i suoi dati vengono ovviamente analizzati con attenzione dall'Arpa.".

Ma tutto ciò nulla ha a che vedere con una presunta falsificazione di dati e con gli insopportabili sospetti gettati in pasto ai media senza circostanziare, appunto, i singoli casi. La verità è che la Regione continua a non adempiere ai suoi doveri - conclude il sindaco di Salemi - scaricando sui comuni le proprie responsabilità e la propria incapacità di affrontare un problema delicato come quello dei rifiuti. Non è un caso che i problemi riscontrati nel settore negli ultimi mesi siano stati causati dalla carenza degli impianti che la Regione dovrebbe mettere a disposizione dei comuni".

Fin qui la narrazione di un episodio che non esitiamo a definire tipico della migliore Sicilia pirandelliana.

Ma noi avevamo in programma di trattare l'argomento dei rifiuti da una altra angolazione:  quella della quotidianità.

Cominciando con il chiedere all'Amministrazione l’attivazione, nel più breve tempo possibile, di una rete di videosorveglianza. La situazione sta diventando insopportabile.   

Non e' più tollerabile che ci siano ancora dei furbetti che  impunemente abbandonano i rifiuti negli angoli più impensati della città.

Una minoranza che preferisce  praticare lo sport del lancio del sacchetto dal finestrino dell'auto in corsa, ostruendo cunette e oltraggiando il paesaggio.

Per non parlare di quanti fanno  finta di non sapere come deve essere fatta correttamente  la raccolta differenziata, mischiando nei sacchetti organico e indifferenziato.

E le lattine e le bottiglie di birra disposte accanto ai bar allineate come birilli di un bowling  o lanciate nei giardinetti sottostanti trasformati in discariche?

Ma esistono anche gli habitué di un improvvisato vespasiano en plein air.

Proprio a ridosso dell'ascensore della scala mobile, all'estremità' della Piazzetta Peppino Impastato. Un rettangolo adibito a defecatoio e orinatoio a cielo aperto.  

Sappiamo che da parte della Polizia Municipale e' in corso una costante ed estesa opera di individuazione dei responsabili di tanto malcostume. Ma a quanto pare si fa orecchi da mercante. Le sanzioni, provvedimenti "impopolari", si rendono necessari.

Si dice che la società civile sia migliore di quella politica. E se si trattasse di un luogo comune da sfatare?

Franco Ciro Lo Re