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17/09/2018 06:00:00

Porto di Selinunte. Torna Scilla: “Potenziato entro l’autunno del 2019”

  “Il progetto sarà pronto entro il 2018 e i lavori per il potenziamento completati entro l’autunno del 2019”.

Lo ha detto Toni Scilla di Forza Italia, dopo aver partecipato alla riunione di qualche giorno fa presso l’assessorato regionale alle infrastrutture, accompagnato da una delegazione di pescatori aderente ad Agripesca. Scilla è presidente regionale di Agripesca e capo della segreteria tecnica dell'assessorato regionale per l' agricoltura e la pesca, guidato dal parlamentare ragusano Edy Bandiera.

Il tema è lo sfortunato porto di Marinella di Selinunte, la cui banchina per l’attracco delle barche lato terra (stretta quanto un vicolo), era crollata in acqua nel marzo scorso, durante il dragaggio ad opera del Genio civile di Trapani, in seguito all’interessamento dello stesso onorevole.

 

E’ stata data dignità ad un settore spesso mortificato – ha commentato Scilla al termine dell’incontro – utilizzato in campagna elettorale per poi essere sistematicamente dimenticato. Questa è la politica che ci piace e che sappiamo fare”.

 

Il termine “potenziamento” si riferisce, con ogni probabilità, anche alla ricostruzione della banchina crollata, staccatasi proprio nel punto del taglio longitudinale effettuato in passato per l’installazione di una condotta fognaria nel 2009 (ne abbiamo parlato qui).

Poche ore prima del crollo, Fabio Massimo Bologna, titolare del distributore di carburanti all’interno del porticciolo, era riuscito a smantellarlo in tempo. E, al momento, c’è anche una legittima richiesta di risarcimento a causa del forzato blocco della sua attività.

 

L’altro nodo riguarda invece i grossi cumuli di posidonia, estratta dai fondali del porto (insieme ad altri rifiuti), ancora abbandonati sulla spiaggia vicina. L’idea di considerarli alla stessa stregua della posidonia spiaggiata (per evitare i costi di smaltimento) e di poterli quindi spostare in altre zone della costa, aveva prodotto le accese proteste dei residenti di Triscina, che di fatto hanno impedito il totale spostamento delle masse provenienti da Selinunte.

Oggi è diventato finalmente chiaro che quella roba (molto lontana dall’essere un ammasso di semplici foglie di posidonia) e’ un rifiuto che va smaltito secondo legge.

 

Un porto sfortunato quello di Marinella di Selinunte, difficile da gestire:Il porto è abusivo, non è facile far funzionare una cosa abusiva” aveva detto nel 2009 l’allora sindaco Gianni Pompeo.

 

 

Egidio Morici