Quanto costa la raccolta rifiuti a Marsala? Quanto il conferimento? E soprattutto il Comune ci guadagna e quanto dalle varie frazioni di rifiuti raccolti a Marsala?
E' tutto scritto nel piano di previsione del costo dei rifiuti a Marsala per il 2018. Un piano di costi (tanti) e ricavi (pochini) che ogni anno viene redatto con le voci di tutti i servizi svolti in città.
Partiamo dal totale, che è 13.535.245,21 euro. Questo spende il Comune di Marsala, e quindi noi cittadini visto che la raccolta dei rifiuti è pagata interamente con i soldi della Tari, la tassa sui rifiuti. L'appalto è sempre quello di Aimeri, poi transitato in Energetikambiente. Dentro al conto complessivo sono compresi i costi di gestione, la raccolta, il conferimento, ma anche i servizi di disinfestazione e derattizzazione, di pulizia delle spiagge e della collocazione delle telecamere per beccare chi getta i rifiuti creando piccole discariche.
Ma quali sono, nel dettaglio, i costi più significativi?
Certamente è proprio la spesa stessa per l'appalto, per la società di gestione, la più corposa. Sono 9 milioni 137 mila euro che servono per personale, mezzi, oneri e trasporto fuori provincia dei rifiuti indifferenziati o abbancamento momentaneo. Quest'ultima voce ammonta a 288 mila euro.
Paghiamo 3.447.455, 58 mila euro nel 2018 per conferire i rifiuti, si tratta del conferimento sia dell'indifferenziato, che dei rifiuti differenziati.
Il costo maggiore è quello per il conferimento dell'Rsu è di 2 milioni 139 mila euro. Una spesa che supera quella della per il conferimento dei rifiuti differenziati, al netto dei ricavi. Segno che è ancora alta la percentuale di indifferenziato prodotta.
Costa circa 890 mila euro invece conferire i rifiuti biodegradabili, si tratta dell'organico, compresa la cosiddetta “frazione estranea” e gli sfalci.
Conferire la plastica costa 116 mila euro. Il legno 9 mila euro, i rifiuti ingombranti 44 mila euro. Gli imballaggi con materiali misti, come vetro e metalli, 11 mila euro. Conferire farmaci scaduti comporta una spesa di 2 mila 700 euro. Pile esauste, elettrodomestici, frigoriferi, tv, monitor, pneumatici fuori uso. Tutte queste voci messe assieme hanno un costo per i cittadini di quasi 25 mila euro. Questi sono i costi al netto dei proventi, ossia dei ricavi dalla raccolta differenziata. Infatti nel conto fatto dal Comune ha un costo zero il conferimento di carta e cartone, metallo, abbigliamento, oli grassi e commestibili, e lampadine.
Quanto sono i ricavi? Il totale “presunto” (perchè si tratta di un conto previsionale) di recupero da raccolta differenziata è di 686 mila euro, a questi si aggiungono gli introiti derivanti dalle penalità per contestazione sui disservizi accertati, che sono 485 mila euro. Il maggior ricavo è quello derivante dalla “vendita” della plastica, 452 mila euro. Il recupero del RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici, comportano un ricavo di 25 mila euro, l'abbigliamento 12 mila euro, carta e cartone 142 mila euro. La pressatura imballaggio plastica comporta un ricavo di 53 mila euro.
In totale quindi il servizio di gestione integrata dei rifiuti, Rsu e differenziati, compresa l'Iva al 10%, ha un costo di 12 milioni 553 mila euro, comprensivi dei costi di “funzionamento” dell'azienda.
Ma ci sono anche altri servizi, previsti per il 2018, e che vengono inseriti nel conto previsionale sulla gestione dei rifiuti.
Come ad esempio la collocazione delle telecamere che consentono di individuare e multare chi non conferisce correttamente i rifiuti: 46 mila euro. Lo smaltimento del percolato della discarica Buttagame, chiusa da anni, costa ancora oggi 35 mila euro. La pulizia delle spiagge costa 120 mila euro, la disinfestazione e derattizzazione del territorio costa 45 mila euro. La raccolta e lo smaltimento dell'eternit costa 45 mila euro. Il totale è 293 mila euro.
Intanto a Marsala sono previste novità sulla raccolta differenziata. E’ stata avviata in questi giorni la predisposizione delle piattaforme informatiche di gestione del servizio di raccolta differenziata, con il caricamento della zonazione territoriale e anagrafiche delle utenze: 28mila domestiche e 3.300 commerciali. Mentre, la prossima settimana è in programma, da parte degli operatori dell’ente di gestione, “Energeticambiente srl”, l’avvio dei processi di censimento e distribuzione dei kit di raccolta, attraverso tablet che operano su applicazione “Innovambiente - Start Up Go”. Una procedura che dovrebbe fungere da introduzione alla tariffazione puntuale.
Questi sono i costi, e le novità, poi sul funzionamento ci sono molti dubbi. Anche se è un problema diffuso in Sicilia. Per Federconsumatori, infatti, la raccolta differenziata non funziona per niente in Sicilia, con i rifiuti differenziati ammassati in discarica vanificando il lavoro, spesso meticoloso, dei cittadini nel separare le varie frazioni. Per l’associazione dei consumatori il problema sta a monte, alla politica regionale. “Da moltissimo tempo – afferma il presidente regionale di Federconsumatori, Alfio La Rosa – chiediamo alla Regione di darsi una mossa sul tema rifiuti. Da altrettanto tempo chiediamo che si costruiscano gli impianti necessari a trasformare i rifiuti in materie prime. Ancora da tempo chiediamo che si vada verso la chiusura delle discariche. Ora il tempo è finito, bisogna agire”.