La riforma delle pensioni potrebbe tagliare oltre a 300 - 350 indennità di ex dipendenti regionali siciliani ma bloccare la Regione Sicilia. Si prevede di tagliare di circa il 12-17% le pensioni superiori ai 90 mila euro lordi all’anno, cioè ai 4.500 euro netti al mese ma questo dipenderà dalla situazione complessiva e personale di ciascun pensionato.
Il colpo più duro sarebbe per gli ex dirigenti generali che hanno assegni di circa 7/8 mila euro al mese. Dall’altro lato invece se passa la nuova riforma, quella della cosiddetta quota 100, va in pensione chi ha 62 anni e almeno 38 di contributi (oppure 63 più 37 e così via). Oggi la legge Fornero ha fissato il limite in 67 anni il paletto di età in uscita.
A livello nazionale sarebbero almeno 400 mila le persone a cui spetterebbe la pensione e per finanziarle sarebbero necessari 8 miliardi almeno.
Alla Regione Sicilia si rischierebbe di bloccare gli uffici. Dal 2015 è già in corso un maxi piano di prepensionamenti che continuerà fino al 2020. La spesa è diminuita ma è cresciuta quelle per le pensioni.
I dipendenti regionali siciliani sono passati da 15.749 a 14199 e con l’applicazione della nuova riforma i dipendenti tra i 60 e i 64 anni sono 2.164 (1.481 uomini e 683 donne) e altri 187 dipendenti che hanno fra i 65 e i 67 anni, potrebbero usufruire di questo scalino e a quel punto la Regione potrebbe bloccarsi per la mancanza di personale. Per avere un quadro completo bisogna attendere comunque il testo finale della manovra del governo giallo-verde.