Parte da Marsala una novità rivoluzionaria e soprattutto ecosostenibile nel trattamento dei rifiuti organici casalinghi e nella produzione di energia ecocompatibile. Ieri alle Cantine Bianchi di Marsala, Mario Ragusa dell’Irvo (Istituto Regionale Vini e Oli di Sicilia) ha presentato all’assessore regionale ai Rifiuti Alberto Pierobon il biodigestore casalingo Homebiogas 2.0. La presentazione, con una dimostrazione pratica del funzionamento dell’impianto, è avvenuta alla presenza della deputata regionale Eleonora Lo Curto, del sindaco di Raffadali Silvio Cuffaro e del consigliere comunale di Petrosino Vincenzo D’Alberti. Il biodiogestore è una macchina che permette di trasformare i rifiuti organici casalinghi: cibo, erba, rami di alberi, ecc. in fertilizzanti e soprattutto in biogas che, con un semplice collegamento con i fornelli della cucina può alimentarla per circa tre ore al giorno.
“Siamo partiti in questa sfida in tre, Gianfranco Maltese agricoltore, Vittorio Nocera esperto di business e management, e io modesto ricercatore dell’IRVO – le parole di Mario Ragusa -. Abbiamo deciso di chiamare la nostra startup I Nuovi Mille, giusto perché a Marsala sbarcarono i mille che diedero inizio all’Unità d’Italia, e siamo alla ricerca dei nuovi mille talenti siciliani, nei diversi settori scientifici, ingegneri, chimici, biologi, agronomi, economisti e tutti coloro che vorranno cogliere e sposare questa sfida sulla possibilità di ottenere produzioni agricole sostenibili, attraverso lo sfruttamento di carburanti sintetici come il metano".
Ragusa ha ringraziato l’assessore Pierobon e l’onorevole Lo Curto per la disponibilità e l’interesse mostrato alle attività di ricerca legate all’utilizzo del biodigestore e la famiglia Bianchi, che ha creduto e ha sposato per prima il sistema sostenibile per trattare i loro rifiuti organici, trasformandoli in risorsa, attraverso il biodigestore di seconda generazione Homebiogas 2.0. Sia l’assessore sia la Lo Curto sono rimasti soddisfatti per la visita e si sono impegnati, dopo le valutazioni dei competenti uffici regionali a promuovere la diffusione del sistema Homebiogas 2.0 commercializzato dai "I Nuovi Mille" di Marsala.
Un progetto a breve termine sul quale sta lavorando la startup è quello in collaborazione con il Dipartimento di ingegneria ambientale dell’Università di Enna diretto dal prof. Messineo, per la realizzazione di un modulo formato da 50 biodigestori casalinghi, con sistema di accumulo del biogas da 100 mc, e relativo gruppo elettrogeno in assetto cogenerativo da installare ad esempio sulle isole come Pantelleria o Lampedusa dove il problema dei rifiuti rispetto alla terraferma costa 10 volte di più.
“Ringrazio il commissario Vincenzo Pernice ed direttore dell’IRVO Vincenzo Cusumano per avermi sostenuto nella mia attività di ricerca -conclude Ragusa - perché stiamo elaborando in istituto un progetto di ricerca in collaborazione con l'ingegnere Capriccioli di Enea per la costruzione di un metanatore un sistema che genera metano sintetico, utilizzando l’anidride carbonica prodotta dai vini o contenuta nel biogas, e utilizzeremo questo metano sintetico nei trattori usati dagli agricoltori per la coltivazione delle vigne, al fine di ottenere vino zero emissioni, ovvero vino zero carbon foot print, un vino ottenuto senza consumo di energia da fonte fossile, sarebbe un vino unico al mondo, e penso sia bello si possa partire proprio dalla città dove ho iniziato la mia professione di enologo".