Ha confessato il 26enne Emanuele Girasole, arrestato dalla polizia per la rapina commessa nella notte tra il primo e il 2 maggio ai danni di una donna di 83 anni alla quale furono sottratti i 750 euro della pensione poco prima incassata.
L’autore del “colpo” agì con il volto travisato da una maschera raffigurante il diavolo. Dopo la rapina, Girasole fuggì a bordo di un’auto guidata da Salvatore Sammartano, di 48 anni.
Entrambi, nei giorni scorsi, sono stati posti agli arresti domiciliari dalla polizia, in esecuzione di un provvedimento disposto dal gip Annalisa Amato su richiesta del pm Antonella Trainito.
A difendere Girasole e Sammartano sono, rispettivamente, gli avvocati Duilio Piccione e Mario Noto. L’interrogatorio di garanzia davanti al gip Amato è fissato per venerdì prossimo.
Emergono, intanto, emergono altri particolari sulla vicenda. Nel comunicato diffuso dopo i due arresti, la polizia spiegava che “l’attività investigativa condotta ha permesso di ricostruire che i due malviventi, la stessa sera, poco prima, di mettere in atto i due episodi delittuosi (circa un’ora prima di rapinare l’anziana, avevano tentato, infatti, un colpo ai danni di una VideoLottery e Slot Machine, con scena ripresa da una telecamera del sistema di videosorveglianza, ndr), si erano incontrati presso la Sala Bingo ove, dopo avere parlato delle rispettive difficoltà economiche, avevano concordato di commettere le suddette azioni criminose”. Non era chiaro, però, come gli investigatori avessero scoperto questo dettaglio. A meno che i due non fossero sottoposti a intercettazione. Ma in questo caso, sarebbero stati bloccati prima di agire. Emerge, adesso, che a quanto pare sarebbe stato il Girasole ad avere confessato. Intanto, Sammartano - che a Marsala è molto noto, perché ha gestito e lavorato in diversi bar, e in molti si chiedono cosa l'abbia portato a questa derive...- si difende dichiarando che lui non c’entra con la rapina. “Girasole mi disse che l’anziana gli doveva dei soldi”. Ed è questo che molto probabilmente ripeterà davanti al giudice per le indagini preliminari.