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23/10/2018 06:00:00

Politica regionale. Il PD sempre più in crisi. Diventerà Bellissima decide di non decidere

Il Partito Democratico continua nel suo inesorabile declino, questa a volta a lasciare la barca è Lillo Speziale, ex tesoriere del partito. Lo dice con franchezza che il problema non è solamente di ordine economico finanziario, ci sono problemi di natura politica: il mancato versamento equivale ad un mancato senso di appartenenza alla comunità dem.

E' critico Speziale, che rilancia la candidatura di Nicola Zingaretti a segretario nazionale, auspicando che la sintesi regionale per il congresso sia ben diversa da quella che appare dai movimenti all'ARS. Del resto l'ex parlamentare gelese ha sempre tenuto una linea molto critica verso gli eletti al parlamento nazionale e anche regionale, specie per la provincia di Trapani. Il mancato versamento del contributo al partito, dunque, è solo la punta dell'iceberg.

Nero su bianco si fanno i nomi di chi non è in regola, si parte da chi siede al parlamento nazionale: Fausto Raciti, che è anche segretario regionale del partito, Davide Faraone, Daniela Cardinale, Carmelo Miceli, Valeria Sudano, Pietro Navarra.
Faraone non ci sta a questo modo di agire e detta la sua linea: gli eletti al nazionale versano al partito nazionale e non al regionale. Del resto la Faraona, la kermesse organizzata dal senatore dem, è stata pagata senza chiedere alcun contributo al partito regionale, così come le iniziative per la campagna elettorale scorsa: interamente pagate dai candidati.

Ma c'è una ulteriore ragione: il partito siciliano non c'è, è latitante. Non ci sono azioni dirette sui territori volte a ricostruire il gap che si è creato con i cittadini, e allora meglio versare al partito nazionale. Lo stesso Raciti, che dovrebbe dare l'esempio ha deciso di non versare il dovuto. Il segretario regionale, c'è chi da mesi lo indica come dimissionario ma le dimissioni vere non sono mai arrivate, si sta riorganizzando con una parte del partito, meno centrista e più legata all'area DS.

Non sono in regola nemmeno i deputati regionali, all'appello mancato i versamenti di Baldo Gucciardi, Michele Catanzaro, Antony Barbagallo, Luisa Lantieri e Nello Di Pasquale. Solo parzialmente risultano i pagamenti di Antonello Cracolici, Luca Sammartino e Francesco De Domenico.
In regola ci sono solamente Peppino Lupo e Giovanni Cafeo.
A quanto ammonta la cifra da versare? Per il nazionale si tratta di 15 mila euro una volta eletti, e poi di 1000 al mese; per i regionali la cifra è di 500 al mese. La differenza di somma tra parlamentari regionali e nazionali ha fatto storcere il naso, non si comprende perchè i deputati regionali debbano versare la metà del contributo.

La crisi del PD non è solo economica, è una crisi che affonda le sue radici in qualcosa di più profondo. Le correnti interne, e non in ultimo una visione di partito diversa da quanti vorrebbero essere legati a vecchie logiche, ha portato i dem a fratture insanabili.
Non c'è unità nemmeno sul nome del segretario nazionale, una buona fetta di deputati regionali hanno già scelto Nicola Zingaretti, attuale governatore del Lazio. Alla prima uscita pubblica, in odore di segreteria nazionale, sono accorsi in tanti: Peppino Lupo, Teresa Piccione, Antonello Cracolici e tanti altri. Chi non c'era lo ha fatto per mera opportunità politica: meglio stare affacciati al balcone per capire da dove soffierà il vento e non fare scelte sbagliate. La democrazia cristiana qualcosa ha insegnato.

Posizione più chiara per Luca Sammartino, renziano convinto, che al congresso nazionale è pronto a dire la sua su una candidatura di area.
Sul congresso regionale ci sono tantissimi dubbi, celebrarlo prima delle elezioni europee del 2019 significherebbe salire su un'auto senza freni e in discesa: schianto senza precedenti. Ad ambire al posto di segretario regionale sono in tanti, al banco di prova ci sono i dem moderati, quelli della Faraona di ottobre. Se non riusciranno a mettere in atto l'apertura di cui parlano, e che impera sui social, sarà solo l'ennesimo cartellone pubblicitario senza la relativa acquisizione di mercato.

In tema di congresso regionale fa un passo indietro Diventerà Bellissima, slitta il congresso del movimento che fa capo a Nello Musumeci, presidente della Regione. Si dibatte al suo interno su quale linea sia meglio seguire, da una parte c'è chi propende per la Lega, dall'altra chi per la linea nazionale indicata da Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia, molto vicina allo stesso Musumeci, per entrambi il passato politico è segnato da una militanza in An. In ballo ci sono le europee e certamente le alleanze, per Alessandro Aricò di Diventerà Bellissima sarebbe opportuno andare cauti, non presentare alcuna candidatura per le europee. Ed evitare un salto nel buio. La Lega, nell'attesa, ha deciso di puntare su dei cavalli di battaglia: Igor Gelarda e Fabio Cantarella, entrambi candidati alle europee.

Rossana Titone