Il 16 dicembre il Partito Democratico celebrerà il congresso regionale, spirano venti di aria nuova che fanno fatica, però, a contrastare le vecchie correnti e le obsolete logiche.
La segreteria regionale fa gola a tanti, è un primeggiare dentro un partito che avrà la responsabilità di organizzarsi, e in fretta, per le elezioni europee della primavera 2019. Non sarà semplice. A Palermo la direzione regionale ha pronunciato le solite frasi, sentite ogni giorno dal 4 marzo ad oggi. Una cosa è stata capita: l'ammissione di responsabilità nella sconfitta senza precedenti, a questo però non sopraggiungono le soluzioni. E così si parla di congresso regionale, da celebrarsi dopo quelli provinciali, senza la benchè minima presenza sui territori, a dimostrazione che non è l'elettorato che conta ma le tessere che, nel 2016, si sono riuscite a fare. E' il gioco di sempre.
Sono due i nomi che più di altri si fanno per la segreteria regionale, da una parte c'è il giovane Luca Sammartino, catanese con 32 mila preferenze all'attivo, deputato regionale con una storia moderata, dall'altra parte Baldo Gucciardi, ex assessore regionale alla Salute, attuale deputato regionale con quasi 11 mila voti. Due storie diverse. Non è uno scontro generazionale, bisognerà capire le correnti del partito dove decideranno di assestarsi, chi meglio li garantirà. Si dirà che le primarie regionali dem sono aperte, ma senza un'operazione verità sui territori sarà veramente difficile portare l'elettore ai gazebo o nei circoli, ammesso che ci siano ancora, pagare l'obolo dei due euro e farlo votare. Sammartino si dice interessato alla segreteria, Gucciardi invece dice di no. Ma entrambi sono in giro ad incontrare colleghi e a presenziare a manifestazioni.
Le candidature dovranno essere presentate entro il 17 novembre e quindi le alleanze si devono stringere in questi ultimi giorni. Il partito tenta di rinnovarsi, di spostare l'asse verso il centro per come vorrebbe Davide Faraone, senatore dem, ma ci sono altri ostacoli. In molti della vecchia guardia pensano che l'apertura sia cosa sbagliata, lo ha detto Peppino Lupo, capogruppo all'ARS, alla Faraona di ottobre. Lillo Speziale, ex tesoriere del partito, ha dichiarato più volte le criticità verso tutti gli eletti, non è stato tenero con la deputazione trapanese, che avverserà. Gucciardi piace a Nello Di Pasquale che, a Ragusa, ha organizzato una manifestazione sulla sanità e le conclusioni sono state affidate proprio all'ex assessore.
Manovre e manovrine che rendono il quadro entro cui ci si muove. Antonello Cracolici è in rottura con tutti, per il parlamentare regionale questo congresso non avrebbe dovuto celebrarsi, manca il vero dibattito politico. Dal 15 novembre al 2 dicembre si dovranno svolgere i congressi comunali e provinciali. E qui viene il bello. Il tesseramento è quello del 2016, l'area che a Marsala tira è quella di Gucciardi, stessa cosa a livello provinciale. Le tessere sono tutte le loro e dell'ex deputata regionale Antonella Milazzo, voluta nel listino proprio dallo stesso Gucciardi. Cosa accadrà? Si prospetta un congresso provinciale con una riconferma dell'uscente segretario Marco Campagna, ovvero di qualcuno vicino a quell'area. Perchè, ricordiamolo, mentre per le primarie regionali chiunque potrà votare, per il congresso provinciale e comunale potranno farlo solo i tesserati.
Si dirà, anche, che chiunque vorrà potrà sempre tesserarsi online. Baggianate. In una fase così calante del Pd e con la totale assenza dai territori, oltre che con le faide interne e con le stesse correnti di sempre, la gente è scappata a gambe levate.
A centrare il punto è proprio Cracolici: il Pd non c'è più. E' Faraone a spingere su un congresso il più partecipato possibile e che non sia una conta tra fazioni di gruppi dirigenti ma che possa davvero includere, senza personalismi, diverse anime, a partire dai Partigiani dem di Antonio Rubino.
Rossana Titone