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11/11/2018 17:19:00

La Segesta Autolinee sospende la corsa Trapani-Palermo. Lettera dei pendolari a Musumeci

Il comitato spontaneo dei pendolari della Segesta Autolinee, con una lettera aperta inviata al Presidente della Regione Nello Musumeci, all'assessore Regionale delle infrastrutture e mobilità, al Sindaco di Trapani, al Commissario del Libero Consorzio di Trapani, ma anche allo stesso Presidente della Segesta Autlinee s.p.a. chiede l'intervento e il ripristino della corsa Trapani–Palermo, unico mezzo di collegamento utilizzato da tanti lavoratori e studenti. Ecco il testo della lettera:

La SEGESTA Autolinee ha soppresso alcune corse, in particolare quelle delle ore 05:45 in partenza da Trapani e quelle delle 14:30 in partenza da Palermo. I media locali attribuiscono la scelta di tale riduzione del servizio alla diminuzione dei contributi regionali erogati in favore della stessa SEGESTA Autolinee.

La cittadinanza trapanese già vive una condizione di forte disagio in tema di trasporto pubblico. La linea ferroviaria diretta TP-PA è di fatto inesistente da anni e l’aeroporto di Birgi ha subito una notevole riduzione delle tratte aeree. A fronte di questa premessa, oggi ci sembra di assistere all’ulteriore impoverimento dell’unico servizio di trasporto pubblico che in qualche maniera mette in collegamento le città di Trapani e Palermo, ovvero quello delle autolinee. Queste scelte rischiano di avviare la città di Trapani verso un isolamento geografico, sociale ed economico, con le ovvie ricadute sulla già precaria qualità di vita dei suoi cittadini! In merito si ricordi che nel 2017 la provincia di Trapani è stata valutata al 99° posto su 110 province nella classifica nazionale relativa alla qualità della vita (Il Sole 24 ore, 2018).

Una numerosa comunità trapanese quotidianamente raggiunge la città di Palermo per mezzo degli autobus della compagnia SEGESTA Autolinee. Un viaggio di cento chilometri che potrebbe essere effettuato tramite un efficiente servizio ferroviario in meno di un’ora (oggi il treno più veloce impiega 4 ore e 7minuti!).

I pendolari sono, in genere, lavoratori e studenti universitari che mantengono la residenza a Trapani, anche in ragione dei maggiori costi di vita e degli affitti abitativi che si registrano nel capoluogo palermitano;
sono cittadini in cerca di cure mediche per sé stessi o per i loro familiari costretti a rivolgersi alle strutture ospedaliere di Palermo, in considerazione del fatto che alcune terapie e visite specialistiche non vengono svolte nel territorio trapanese;
sono viaggiatori che utilizzano il treno per raggiungere le loro destinazioni finali, ma che sono costretti a evitare la stazione ferroviaria di Trapani per raggiungere quella di Palermo in autobus da dove poi proseguire i loro viaggi.

In particolare la corsa delle 05:45 abolita serviva una fascia di utenza che aveva il bisogno di recarsi nelle prime ore mattutine nei pressi di Piazza Indipendenza, Università degli Studi e vari Ospedali (Ospedale dei Bambini, Civico e Policlinico). La scelta di abolire tale tratta ha creato, come è facile intuire, notevoli disagi come testimoniato da numerosi cittadini che non hanno potuto raggiungere in tempo la loro destinazione. Prova ne sia il susseguirsi di autobus stracolmi di passeggeri in queste delicate fasce orarie.
Per questi motivi, si chiede che il sistema del trasporto pubblico, già carente nel territorio di Trapani, non sia ulteriormente indebolito riducendo le corse dell’unico sistema di collegamento pubblico con Palermo.

Si chiede alla SEGESTA Autolinee di ripristinare le corse abolite, si chiede al Presidente della Regione Sicilia, all’Assessore per la mobilità regionale e a tutte le istituzioni competenti a vario titolo di porre in essere tutte le azioni e gli interventi necessari affinché vengano ristabiliti e potenziati i collegamenti pubblici tra Trapani e Palermo.

A chiedere tutto questo sono gli stessi viaggiatori pendolari, che si ostinano ad investire il loro tempo in questo territorio, ma che sempre più spesso, a causa della crescente disattenzione delle istituzioni, immaginano con amarezza il loro prossimo viaggio con un biglietto di sola andata verso luoghi in cui poter sperare che i diritti dei cittadini vengano realmente tutelati.

Comitato spontaneo pendolari