“A Trapani, provincia agli ultimi posti per qualità di vita e occupazione, il lavoro è un miraggio. Vogliamo orientare la gente sull’offerta lavorativa e su come formarsi o riqualificarsi al fine di acquisire le competenze utili a trovare un impiego”, a dirlo è il segretario generale CISL Palermo-Trapani, Leonardo La Piana, all’inaugurazione dello Sportello Lavoro della CISL nella sede di Trapani, in Piazza G. C. Montalto 27, che tre giorni a settimana (il lunedì e il giovedì dalle 10 alle 13 e il venerdì dalle 16.30 alle 18.30) offrirà orientamento e diversi altri servizi a chi è in cerca di un lavoro.
La Piana, ha spiegato di voler lanciare l’immagine nuova di un sindacato che si occupa oltre che dei lavoratori, anche di chi nel mercato professionale non c’è mai stato, di chi c’è stato e ne è dovuto uscire e di chi è in cerca di un modo per entrarci: “Probabilmente chi ha un’occupazione oggi, è un privilegiato. Ecco perche vogliamo ritrovare credibilità rivolgendoci a tutti. Si tratta di un cambiamento culturale del sindacato. Sappiamo che la persona che si rivolge a noi preferirebbe non farlo. Se lo fa, è perché ha delle domande cui non sa rispondere. Venendo da noi non troverà tutte le risposte, ma sicuramente sarà accompagnato per mano in tutto quello che la CISL è in grado di fare”.
La responsabile dello Sportello Lavoro, Daniela Di Girolamo, ne ha illustrato i servizi: “Il primo sarà l’accoglienza delle persone. Verrà creata una banca dati con le informazioni e le caratteristiche di chi cerca lavoro. Verrà valutato se il soggetto è disoccupato e quindi quali esperienze ha svolto, se gode di ammortizzatori sociali (come la disoccupazione) o se è inoccupato, come nel caso di un giovane che ha terminato gli studi. Valuteremo l’ipotesi di visionare tutte le offerte di lavoro anche in nostra presenza. All’accoglienza deve seguire l’informazione, basata sulle competenze illustrate dal soggetto. Per esempio, se ha usufruito del NASpI per tre mesi, sarà informato di aver diritto all’assegno di ricollocazione (un assegno per cercare un posto di lavoro). Aiuteremo anche nell’elaborazione del curriculum: terremo in considerazione oltre che gli studi, anche quelle competenze professionali derivanti da esperienze lavorative non certificate o da corsi svolti dal soggetto. Daremo sostegno con i colloqui di lavoro, illustrando le tecniche da adottare e quale immagine di sé far emergere. Ricorderemo che oggigiorno è molta considerata la predisposizione al lavoro in squadra e alla socializzazione. Saranno aiutati anche coloro che cercano lavoro fuori dal territorio, nel resto del Paese”.
Oltre che i giovani alle prime esperienze, Daniela Di Girolamo include nel suo discorso anche i lavoratori iscritti alle categorie vittime di licenziamenti collettivi. Lo sportello proverà a creare un eventuale collegamento con altre categorie dell’associazione.
Il servizio punterà molto nella collaborazione con federazioni già all’interno della CISL, con i centri per l’impiego, con le associazioni datoriali. L’obiettivo è di creare convenzioni con gli altri enti (CONFINDUSTRIA, CONFOMMERCIO, ecc.) per lo scambio d’informazioni, per esempio, per quanto riguarda corsi di formazione all’interno delle aziende. Questa cooperazione servirà a capire quali competenze cercano le aziende del trapanese e se i ragazzi le posseggono.
Chi lavorerà allo sportello - spiega il segretario - seguirà una formazione continua per tenersi al passo con le modifiche normative e per essere pronti a future leggi, come per esempio il reddito di cittadinanza.
Lo Sportello Lavoro di Trapani non è il primo in Italia (esiste e funziona molto bene al nord grazie al grande incontro fra domanda e offerta, chiarisce La Piana) ma rappresenta una novità, e quindi una sperimentazione, in Sicilia. Rispetto allo sportello famiglia presente in alcune province dell’isola, mette insieme tutti i servizi della CISL a disposizione del cittadino (orientamento, CV, incontro tra sindacato e altri enti, ecc.).
Daniela Di Girolamo sottolinea infine la differenza col ruolo delle agenzie per il lavoro. Al contrario di queste, la CISL non potrà indirizzare una risorsa verso una determinata azienda. Se lo facesse, infatti, potrebbe andare incontro a situazioni al di fuori delle proprie competenze, per esempio, nel caso in cui il lavoratore dovesse avere della difficoltà o l’azienda non dovesse riscontrare le professionalità nella persona indicata.