Le primarie del Partito Democratico non saranno una corsa semplice alla segreteria regionale.
Due i candidati: da una parte Davide Faraone, renziano della prima ora, dall'altra parte Teresa Piccione, sostenitrice di Nicola Zingaretti.
I dem vivono un periodo buio, percentuali risicatissime, le ultime campagne elettorali hanno decretato due sconfitte senza precedenti.
Non sono mancate le polemiche, non è mancato il rimpallo di responsabilità ma adesso l'aria che si respira è quella della resa dei conti.
I due candidati stanno armando le proprie truppe, sui vari territori.
Faraone ha sciolto la riserva qualche giorno prima della Piccione, che si è contrapposta al senatore dem quasi per dovere di lotta contro i renziani.
Un tavolo di trattative su cui si è ampiamente ragionato e del quale faceva parte anche il deputato regionale trapanese Baldo Gucciardi.
Ed è proprio Gucciardi che ha spinto, dicono da Palermo, lo stesso Faraone a candidarsi garantendo appoggio al senatore renziano.
Qualcosa non torna, Gucciardi ha dichiarato ai nostri microfoni che non ha condiviso il percorso di Faraone, convergendo quindi su Teresa Piccione.
L'intervista al deputato regionale ha creato subito delle reazioni, è Faraone stesso a replicare: “Mi colpisce la mancanza di serenità di giudizio da parte di chi, dopo aver avuto tutto grazie al nostro coraggio, adesso pugnala alle spalle. Ora Renzi e Faraone non vanno più bene. Gucciardi non ha ancora capito che è finito il tempo dei giochini. Io per fortuna non sono come lui, anzi, da anni lotto contro questo modo di fare politica: ambiguo e che allontana gli elettori. Faccio errori, ma la coerenza è una prerogativa del mio modo di fare politica”.
Pochi giorni di campagna elettorale fino al 16 dicembre, giornata di celebrazione delle primarie, agli elettori verrà certamente consegnato un partito di corrente.
Dal canto suo la Piccione, che gode dell'appoggio di Giuseppe Lupo e di Gucciardi, ha aggregato anche Antonello Cracolici e molti altri personaggi politici del trapanese, da Pamela Orrù a Marcello Linares, che hanno fatto delle dichiarazioni pubbliche di sostegno.
La candidata palermitana alla segreteria regionale ha una lunga esperienza politica, ha ricoperto incarichi istituzionali nazionali e regionali, mira adesso a guidare il Pd in Sicilia per ritrovare, sostiene, i valori fondanti della sinistra senza contaminazioni con il centrodestra.
Nessuna apertura con il governo regionale attuale, guidato da Nello Musumeci, e nessuna vicinanza a Gianfranco Miccichè, dice la Piccione, perché le storie politiche raccontano cose diverse e nessuno si può mischiare con quella parte.
Il riferimento è a Faraone che nella sua ultima Leopolda del Sud ha invitato il presidente dell'Ars, che è anche commissario di Forza Italia in Sicilia.
Per la Piccione non vanno bene nemmeno i cugini di Sicilia Futura, troppo vicini a Musumeci e a Miccichè.
Potrebbe essere una linea politica ben precisa, anche legittima, se non ci fossero delle sbavature.
Non si dimentichi che Miccichè è presidente dell'Ars perché votato pure da qualcuno del Pd che si è così espresso.
Evidentemente tanto da bocciare e da schivare Miccichè non è.
La Piccione con onestà intellettuale dovrebbe riconoscerlo, e altrettanto dovrebbe dire, senza esserci nulla di male, che suo fratello Aldo Piccione fa parte della segreteria tecnica di Musumeci, mentre la cognata, Patrizia Potestio, è nell'ufficio di gabinetto del presidente.
Sicilia Futura non si scompone e attraverso Giuseppe Picciolo, segretario regionale, indica la sua preferenza: "Abbiamo scelto di dare un contributo esterno alle Primarie al nostro amico Davide e sono certo non passerà inosservato numericamente, così come è avvenuto per il Pd nelle ultime tornate elettorali, cosa che peraltro sa bene anche l'ex candidata al senato Piccione".
Nessun passo indietro per i congressi provinciali che si svolgeranno sui vari territori e a cui potranno partecipare solamente gli iscritti al partito, a differenza delle primarie regionali aperte a chiunque volesse esprimere una sua preferenza.
A chiarire la posizione sui congressi è Gandolfo Librizzi, coordinatore della campagna delle primarie per Faraone: “ La preoccupazione di alcuni dirigenti locali del Pd secondo cui i congressi territoriali siano destinati a saltare è priva di fondamento. Non c’è nessuna volontà di rinviare le assisi provinciali e dei circoli tant’è che lunedì 26 novembre, si riunirà la commissione regionale per il congresso e approverà il calendario delle assemblee, coerentemente alle indicazioni espresse dal regolamento nazionale. L’obiettivo è costruire, finalmente, un Pd che, in tutte le sue articolazioni territoriali, abbia una nuova classe dirigente con pieni poteri, legittimamente eletta dagli iscritti, evitando di incorrere in incertezze statutarie che hanno nel recente passato creato confusione e immobilismo, arrivando anche al paradosso di avere due Pd nella stessa provincia”.
Rossana Titone