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09/12/2018 06:00:00

Castelvetrano, lo spaccio della droga davanti la scuola

 “Era Aymed Ayed, alias ‘ricciolone’, uno degli spacciatori che abbiamo monitorato con videoriprese mentre cedeva dosi nel giardino pubblico di piazza Regina Margherita, a Castelvetrano, davanti al Liceo classico Pantaleo”.

E’ quanto ha sostanzialmente affermato, spiegando l’attività d’indagine, il maresciallo Biagio Catalano, ascoltato davanti il Tribunale nel processo che vede imputato il 34enne tunisino. A far scattare quell’indagine, ha detto il sottufficiale dell’Arma, fu proprio un controllo al Liceo classico “Pantaleo”, nel corso del quale fu trovata della marijuana. Poi, molti degli episodi di cessione di stupefacenti furono poi immortalati dalle immagini registrate dalle telecamere installate dagli investigatori. Aymed Ayed, attualmente ai domiciliari, è stato arrestato all’inizio dello scorso aprile dai carabinieri del nucleo operativo, coadiuvati dalla polizia di frontiera. Era ricercato da quasi due mesi. E cioè da quando, proprio sulla base dell’indagine svolta dai militari, il gip di Marsala aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare sia per Ayed (difeso dall’avvocato Vincenzo Salvo) che per altri tre suoi connazionali. Questi ultimi già arrestati il 14 febbraio. I provvedimenti cautelari furono l’epilogo dell’attività investigativa svolta dal Norm della Compagnia dei carabinieri di Castelvetrano nei primi mesi del 2016. Servizi di osservazione e video che hanno censito l’attività di spaccio (marijuana e hashish) e che in Tribunale sono stati descritti con professionalità e precisione dal maresciallo Catalano. Dai servizi di osservazione è emerso, in particolare, che alcuni giovani extracomunitari contattavano gli studenti e si appartavano con loro all’interno del parco comunale, mentre altri vigilavano e controllavano all’esterno l’eventuale presenza di forze dell’ordine.