Teresa Piccione, candidata alla segreteria regionale del Partito Democratico. E' difficile questa corsa alle primarie?
Si, è difficile come tutte le campagne elettorali che è stata travagliata per questa ostinazione di Davide Faraone a saltare la prima fase, perchè vengono celebrati in tutta Italia, il passaggio presso gli iscritti. Il segretario regionale di un partito dovrebbe distinguersi per il rispetto delle regole del partito e questo in Sicilia non è accaduto, certo non per colpa mia e questo mi dispiace molto.
Io sono una donna, ho già fatto il tesoriere regionale, sono l'unica in Italia, e posso fare la segretaria.
Il grande vulnus è proprio la decisione romana sullo svolgimento o meno dei congressi comunali e provinciali. Quando si saprà qualcosa?
Oggi. Mi rendo conto che c'è rabbia sui territori perchè si sentono espropriati di una loro prerogativa e dei loro diritti ed è chiaro che non tutti si fermano.
Torniamo al partito, la sua visione di PD è molto chiara. Lei dice “contiamoci”, partiamo da noi da quello che siamo e guardiamo alla visione di Sicilia che è diversa da come la vedono i renziani...
Si, questo è il punto di vista iniziale della mia campagna elettorale ed è un punto irrinunciabile. Bisogna tornare alle radici del Pd, ritrovare i valori e le forze oltre agli interlocutori delle associazioni, dei movimenti civici, i partiti di sinistra, gli ambientalisti, i cattolici, i socialisti, che insieme hanno costruito questo partito con il grande sogno che è quello di una forza riformista versa per l'Italia e per la Sicilia. Non dobbiamo andare oltre al Pd ma andare dentro il Pd, ritornare al dialogo che è mancato, abbiamo commesso tanti errori per la mancanza di capacità di ascolto che abbiamo smarrito, bisogna partire dall'ascolto dei sindaci, dei consiglieri comunali, dei sindacati, dei lavoratori, dal volontariato.
Si riferisce a qualcosa in particolare?
Penso che la Buona Scuola che non ha dato gli esiti sperati nonostante le molte assunzioni proprio per la mancanza di ascolto di questo mondo, del mondo della formazione e della cultura, degli operatori del settore. Un errore profondo.
Piccione, oggi è molto difficile parlare alla gente di Primarie ed esortarli ad andare ai gazebo per il voto. Dalle regionali in poi sia la sua area che quella di Faraone non si sono viste sui territori. Come farete?
Si, è difficile. Credo però che molto del nostro elettorale sia rimasto dentro il contenitore dell'astensionismo. Dobbiamo iniziare dal dialogo e con la forza della credibilità. Viviamo un momento molto difficile nella vita del Paese che vede in questo governo populista leghista sempre la ricerca di un nemico, bisogno ritrovare la rete che fa della società un luogo di relazioni con una proposta chiara e forte non con un partito contenitore, per come dice Faraone, ma con una comunità.
Lei è già riuscita in un miracolo: ha messo insieme Cracolici con Lupo e Gucciardi. L'apparato di partito si è schierato con lei, quante liste in suo sostegno?
Io penso di essere una persona libera e sono la candidata dei circoli e del mondo delle associazioni, poi l'apparato a me non spiace perchè si tratta di persone che con me hanno fondato il Pd, ci sono rimaste e non hanno in mente di andare via, sono convinta che comunque vada il congresso rimarranno nel Pd con me.
Matteo Renzi potrebbe lasciare il Pd, che lettura diamo in Sicilia che potrebbe trasformarsi in un laboratorio nuovo...
Renzi non si è presentato all'assemblea nazionale del partito e non ha sentito il bisogno di ringraziare un partito che l'ha portato alla presidenza del consiglio e che lo ha eletto segretario nazionale due volte. Crea alla Leopolda i movimenti civici piuttosto che guardare ai circoli e questo è inaccettabile e denuncia un altro pensiero e temo che Faraone, definito dalla stampa plenipotenziario di Renzi, alla fine sia un segretario a tempo se mai ci riuscirà, lo vedo proiettato verso un altro progetto che non è il Pd.
Sarà in tour per la Sicilia in queste ultime battute finali?
Si, ma soprattutto sarò a Palermo ad incontrare circoli e associazioni.