Di Paolino Canzoneri
PALERMO – Nel centro storico del capoluogo siciliano, a Villa Zito si è tenuto un convegno per celebrare e per tracciare un bilancio complessivo nel decennale della fondazione dell'associazione "Ossigeno per l'informazione" con sede a Roma che rappresenta un importante osservatorio sui giornalisti minacciati in Italia. Il convegno dal titolo "Art. 21 la libertà di stampa e la mappa dei giornalisti minacciati" ha tracciato un bilancio analitico e pubblicato un resoconto drammatico sulla condizione del giornalismo in Italia con dati e numeri sconcertanti. Al momento nel mondo si contano 800 giornalisti uccisi per vari motivi per lo più legati al rischio di riferire e scrivere fatti sgraditi al potere e in Italia 30 vivono sotto scorta, 3.000 hanno denunciato minacce e 30.000 hanno subito intimidazioni di cui il 40% con querele pretestuose. Alla conferenza hanno partecipato come relatori autorevoli esponenti del giornalismo e non solo come Alberto Spampinato, presidente di Ossigeno per l'informazione; Giuseppe Federico Mennella, segretario di Ossigeno per l'Informazione; Giulio Francese, presidente Ordine Giornalisti della Sicilia; Vito Lo Monaco, presidente del Centro Pio La Torre.
Presente al convegno anche il primo cittadino di Palermo, il sindaco Leoluca Orlando che con vigore e passione ha sottolineato come il silenzio e l'indifferenza hanno da sempre gettato le basi per ogni tipo di discriminazione a favore spesso di un potere che asseconda i suoi favori ledendo e compromettendo i principi della democrazia che nella stampa trovano uno strumento fondamentale. Costringere al silenzio un giornalista significa rimuovere la condizione stessa di essere giornalista. Il presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Sicilia, Giulio Francese ha posto un accento preoccupante sui recenti insulti alla categoria che sono piovuti addirittura dalle istituzioni e ha elogiato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per i suoi interventi a difesa dei giornalisti e del giornalismo libero. Nel suo intervento il presidente ha sottolineato: "Esiste anche la violenza che arriva dalla politica e dalla pubblica amministrazione; un collega recentemente è stato accusato persino di stalking, solo perché aveva fatto il suo dovere. La Procura ha già chiesto l’archiviazione e l’alto burocrate si è opposto. Facile comprendere oggi quale possa essere lo stato d’animo di questo giornalista”. Al sud Italia è molto diffusa la querela pretestuosa a scopo intimidatorio rivolta ai giornalisti che scrivono e pubblicano notizie sgradite mentre è stato riconosciuto a livello internazionale come l'effetto di queste intimidazioni portino ad un "chilling effect" verso i giornalisti costretti ad un atteggiamento rinunciatario in totale contraddizione con i principi base della professione di giornalismo. Il presidente di Ossigeno, Alberto Spampinato nel suo intervento trova inconprensibile che dopo aver documentato con dati ufficiali l'attuale condizione scandalosa, il Parlamento non abolisca il prima possibile il carcere per diffamazione e che al momento rinvii le norme per impedire che le querele pretestuose e infondate nuociano alla libertà di espressione e agiscano come bavaglio. Ancora peggio nelle parole del segretario Federico Mennella che ha ricordato che appena 10 anni fa la condizione coercitiva del giornalista non era nascosta ma addirittura negata. L'intervento di Vito Lo Monaco, del presidente del Centro Pio La Torre ha posto dei quesiti importanti per il futuro dell'informazione sempre più presente prevalentemente nel web: "la libertà di stampa oggi subisce attacchi da parte del potere e da coloro, giornalisti compresi, che venduti ad altri interessi, alimentano le fake news".