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20/12/2018 07:30:00

L'uomo massacrato a Palermo. Trovati i colpevoli: hanno 12 e 16 anni...

12,20 - "L'ho colpito per rubargli i soldi, 25 euro". Ha confessato il sedicenne fermato ieri dai carabinieri per l'omicidio di Aldo , il clochard trovato morto lunedì sotto i portici di piazzale Ungheria. Interrogato fino a tarda sera dai carabinieri della compagnia di Piazza Verdi, che lo avevano fermato per "gravi indizi di colpevolezza", ha ammesso le proprie responsabilità: "L'ho colpito con una spranga, ho preso 25 euro e sono andato via".

I carabinieri hanno perquisito la sua casa e all'interno hanno trovato e sequestrato alcuni oggetti riconducibili alla vittima. Quando è stato fermato il sedicenne, che abita a Ballarò con la sua famiglia, indossava gli stessi abiti e le stesse scarpe della notte dell'omicidio.

Da settimane nell'area di Piazzale Ungheria era stato segnalato un gruppo di adolescenti che importunava i venditori ambulanti e i senza fissa dimora che dormono sotto i portici. Lo stesso Aldo aveva riferito ad un commerciante di essere stato aggredito e aveva scelto di dormire vicino una telecamera di sorveglianza proprio per sentirsi più sicuro.

Sia la spranga con la quale sarebbe stato colpito l'uomo che il telefono del clochard non sono stati trovati.

07,00 -  Sono due ragazzini, e hanno 16 e 12 anni, gli autori dell'efferato omicidio di un uomo, avvenuto in pieno centro a Palermo. 

I due ieri  sono stati accompagnati nella caserma di piazza Verdi e sono stati interrogati dai carabinieri nell'ambito delle indagini per l'omicidio di Aid Abdellah, il clochard francese di 56 anni ucciso domenica notte mentre dormiva su un giaciglio di cartoni in piazzale Ungheria, a Palermo. 

I loro volti sono rimasti impressi nelle registrazioni delle telecamere di banche e negozi lungo i portici di piazzale Ungheria.

I due sono adesso sospettati di un orrendo omicidio.  Atti trasmessi alla Procura dei minori che dovrà valutare come procedere.

Sarebbero questi due balordi a muoversi verso Aid Abdellah, lo sfortunato senzatetto di 56 anni, un pittore di origini francesi conosciuto da tutti come Aldo e soccorso ogni mattina da chi gli offriva una brioche o una tazza di latte caldo, da chi scambiava volentieri due parole o portava coperte per la notte. Vedendo le immagini, sarebbero loro a correre via dopo che di questo clochard, sempre a spasso nella stessa piazza con un gattino al guinzaglio, era rimasto sul marciapiede il corpo senza vita, la faccia ridotta a una maschera, un lago di sangue intorno. Interrogatori protrattisi fino all’alba per una svolta maturata con la perquisizione nelle case dei due minori ben noti nel centro di Palermo, impegnati a vagare tutto il giorno soprattutto nelle aree pedonali fra piazza Politeama e il Teatro Massimo, offrendo a turisti e passanti piccoli oggetti, chiedendo l’elemosina, a volte litigando fra di loro, a volte prendendo di mira i più deboli del quartiere.

È il caso del pittore che aveva confidato a due ragazzi della zona, due impiegati sempre pronti ad aiutarlo, di avere subito qualche provocazione da un gruppo di giovani pronti a importunare i venditori ambulanti e i clochard che dormono sotto i portici. È anche il caso di un serbo al quale gli investigatori sono risaliti sempre attraverso i video. Ma forse lo stesso serbo ha consentito di concentrare l’attenzione sui due minori raggiunti ieri nei loro alloggi dove sono state sequestrati oggetti ritenuti utili, forse qualcosa che apparteneva ad «Aldo».

Agghiaccianti i risultati dell’autopsia che proprio ieri ha confermato la ferocia del massacro. Un agguato mentre il senzatetto era rannicchiato sotto una coperta. Picchiato prima al volto, poi alla nuca. A pugni, ma anche con un corpo contundente, forse un bastone. Colpi secchi e ferite profonde. 

Scrive Riccardo Arena, sulla Stampa:

«A uccidere Aid Abdellah, pittore clochard di origine francese che aveva trovato rifugio sotto i portici di una zona centralissima di Palermo, sarebbero stati due ragazzini. Uno ha solo 12 anni e non è nemmeno imputabile, l’altro, che è stato fermato ieri a tarda sera, ne ha 16 e rischia una severa condanna. Sono entrambi rom del campo nomadi della Favorita. Il delitto era avvenuto nella notte tra sabato e domenica: il cadavere di Abdellah, conosciuto come “Aldo” e ben voluto dai commercianti della zona di piazzale Ungheria, dove viveva, era stato ritrovato con una profonda ferita alla testa; il borsellino dove teneva gli spicci, che ogni tanto gli consentivano di dormire in albergo, era vuoto. Sono state le telecamere di sorveglianza e la testimonianza di un altro senzatetto, un uomo di cittadinanza serba che si rifugia pure lui sotto i portici della piazza a ridosso della centralissima via Ruggero Settimo, a consentire ai carabinieri di risalire all’identità dei due possibili assassini. Due figure esili, piccole di statura e in apparenza molto giovani, che, stando al video trovato solo ieri dagli investigatori, hanno preso a calci l’uomo che stava per terra.
I due ragazzi sono stati rintracciati in due roulotte del campo nomadi, ma il più piccolo, dopo l’identificazione e un sommario interrogatorio, è stato riconsegnato ai genitori, proprio perché ha meno di 14 anni: l’altro invece è stato sentito fino a tarda sera dai militari e dai magistrati della Procura dei minorenni, divenuti titolari del fascicolo dopo la svolta dell’inchiesta»