Un taglio di quasi cinque miliardi: da 15,7 miliardi a 11 miliardi. Così si riduce nel 2019 lo stanziamento per il reddito di cittadinanza e "quota 100" in manovra. Emerge dall'emendamento del governoche taglia da 9 miliardi a 7,1 miliardi il reddito e da 6,7 miliardi a poco più di 3,9 mld la misura sulle pensioni. Nel 2020 il reddito scende da 9 a 8 miliardi e 8,3 miliardi a partire dal 2021. Quota 100 aumenta invece dal secondo anno: il costo passa da 7 mld a 8,3 mld nel 2020, a 8,6 nel 2021 e 8,1 nel 2022.
Taglio delle pensioni d'oro, dal 2019, oltre i 100mila euro lordi, si legge ancora nell'emendamento del governo alla manovra presentato in commissione in Senato. Cinque le fasce individuate: tra i 100mila e i 130 mila l'aliquota marginale di riduzione sarà del 15%, che salirà al 25% per la fascia 130mila-200mila e ancora al 30% per le pensioni fra i 200mila e i 350mila. Per le pensioni fra i 350mila e i 500mila l'asticella sale al 35% e oltre i 500mila euro arriverà al 40%. La misura sarà in vigore per cinque anni.
E poi aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 (28,75) nel 2021 e nel 2022. Come si evince dalla relazione tecnica, senza interventi l'aliquota ridotta del 10% passerebbe dal 2020 al 13% mentre l'aliquota ordinaria oggi al 22% passerebbe nel 2020 al 25,2% e nel 2021 al 26,5% nel 2021. La proposta conferma la sterilizzazione "totale" degli aumenti nel 2019. Previsti anche aumenti delle accise da 400 milioni l'anno dal 2020.
Deve essere messo a punto, poi (prevede l'emendamento del governo depositato in commissione Bilancio al Senato), "entro il 30 aprile" il nuovo "programma di dismissioni immobiliari" che punta a ottenere non meno di 950 milioni aggiuntivi nel 2019 e altri 150 milioni l'anno nel 2020 e 2021. Il piano individuerà le "modalità di valorizzazione dei beni" dello Stato, della Difesa, come le caserme in disuso, e delle altre pubbliche amministrazioni. Agli enti locali che contribuiscano andrà una quota degli introiti tra il 5 e il 15%.
Taglio 1,9 mld a fondo reddito, 2,7 pensioni - E' di 2,7 miliardi l'ammontare di risorse che si recuperano dal Fondo per quota 100 e di 1,9 miliardi da quello per il reddito di cittadinanza. E' quanto si legge nella lettera inviata da Conte e Tria alla Ue, pubblicata sul sito della Commissione, in cui si stimano "gli effetti delle proposte emendative" alla manovra che il governo dovrebbe depositare in serata in Senato. Il fondo pensioni aumenta di 1,3 miliardi nel 2020 e di 1,7 nel 2021 mentre quello per il reddito si riduce di 945 milioni nel 2020 e di 683 milioni nel 2021.
Nuove dismissioni di immobili per quasi 1 mld - Il governo stima altri 950 milioni di dismissioni immobiliari nel 2019. Lo prevede la tabella allegata alla lettera inviata da Giuseppe Conte e Giovanni Tria a Bruxelles, che quantifica l'impatto sui saldi delle modifiche annunciate dal governo alla manovra. Vengono stimati anche 150 milioni di dismissioni nel 2020 e altri 150 nel 2021.
Da pensioni d'oro 239 milioni in tre anni - Duecentotrentanove milioni in tre anni: a tanto ammontano le risorse che arriveranno dal taglio delle pensioni d'oro. E' quanto si legge nel documento sulla manovra inviato da Conte e Tria a Bruxelles. Nel 2019 i risparmi sono pari a 76 milioni di euro, nel 2020 salgono a 80 e nel 2021 a 83.
150 mln da web tax, 450 mln da tasse su giochi - Nel 2019 lo Stato incasserò 150 milioni dalla Web tax e 450 milioni dalle nuove imposte sui Giochi. Lo si evince dalla tabella allegata alla lettera di Conte all'Ue, che quantifica l'impatto delle modifiche alla manovra. L'incasso stimato dalla tassa sui "giganti della Rete" salirà nel 2020 e nel 2021 a 600 milioni l'anno.
Da raffreddamento pensioni 2,2 mld in 3 anni - Il raffreddamento delle indicizzazioni sulle pensioni porterà nelle casse dello Stato poco più di 2,2 miliardi in tre anni. E' quanto si legge nel documento sulla manovra inviato da Conte e Tria a Bruxelles. I risparmi nel primo anno sono pari a 253 milioni di euro, salgono a 745 nel 2020 e a 1.228 nel 2021.
Pil 1% 2019, impatto misure scende a 0,4% - La crescita nel 2019 si fermerà all'1% rispetto all'1,5% stimato a settembre. E' quanto si legge nel documento inviato dall'Italia a Bruxelles con le correzioni alla manovra. Dalle tabelle si evince che a scendere il prossimo anno è anche l'impatto espansivo delle misure della legge di Bilancio, prima calcolato nello 0,6% del Pil e ora stimato nello 0,4%. Il Pil nel 2020 scende dall'1,6% della Nadef all'1,1% e nel 2021 dall'1,4% all'1%.
Debito a 130,7% in 2019, giù a 129,2 in 2020 - Il rapporto tra il debito e il Pil nel 2018 è pari a 131,7%, nel 2019 scende a 130,7% per calare ancora nel 2020 al 129,2% e arrivare al 128,2% nel 2021. E' quanto si legge nel documento inviato da Conte e Tria a Bruxelles.
A luglio verifica per sblocco 2 mld congelati - L'Italia assicura alla Ue "il monitoraggio continuo dei conti pubblici" e una verifica "entro luglio" delle risorse 'congelate', 2 miliardi per il 2019, a garanzia degli "obiettivi programmatici". E' quanto si legge nella lettera inviata a Bruxelles, in cui il governo ha allegato il testo della norma che dovrà essere inserita in manovra. Si precisa che il Mef "informa" il Consiglio dei ministri "entro i dieci giorni successivi" e se l'andamento tendenziale risulta "coerente" le risorse vengono sbloccate e rese disponibili.