Momenti di forte tensione, nei giorni scorsi, nel reparto di Gastroenterologia dell’ospedale “Paolo Borsellino”. Un paziente, infatti, ha reagito in malo modo al medico (F.B.) che gli ha spiegato che l’esame diagnostico da lui richiesto era troppo invasivo. E quindi sconsigliabile.
Ma il paziente, che a quanto pare aveva già chiesto inutilmente lo stesso esame a Trapani, non voleva sentire ragioni e avrebbe cominciato a minacciare il medico, che impaurito ha chiamato, o fatto chiamare, i carabinieri.
I militari, che hanno avviato un’indagine sul fatto, sono arrivati subito dopo. In un primo momento, si era anche sparsa la voce che il paziente (sembra si tratti di un parcheggiatore abusivo marsalese) avesse addirittura estratto una pistola dalla tasca. Poi, però, la notizia è stata smentita. Pare, si sia “limitato” a dire al medico: “Ti rompo le corna”, o qualcosa del genere. E’ quindi seguito un po’ di inevitabile trambusto.
L’accaduto ripropone, naturalmente, il problema della sicurezza, per medici e infermieri, all’interno dell’ospedale. In passato, i principali episodi di violenza o tensioni si sono registrati al Pronto soccorso, dove spesso le attese sono troppo lunghe e snervanti. Nel vecchio ospedale San Biagio, proprio per garantire sicurezza agli operatori sanitari, per alcuni anni, c’è stato un presidio di polizia. E questo era anche un deterrente per le teste più calde. Adesso, anche alla luce di quanto accaduto al reparto di Gastroenterologia, c’è chi torna ad evidenziare la necessità di riattivare il posto di polizia in ospedale.