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02/01/2019 06:00:00

Marsala, maxi debito fuori bilancio per lo scorrimento veloce e la regolarità dell'opera

Lo scorrimento veloce Marsala Birgi è una delle opere pubbliche più rilevanti mai realizzate nel territorio marsalese ma è anche una strada poco sicura e purtroppo nata male fin dall’inizio, una strada "truccata" come abbiamo raccontato su tp24.it in questo nostro articolo dello scorso anno.

Ad oltre trent’anni dalla gara d’appalto e ad oltre 22 anni dall’inaugurazione di questa infrastruttura, che spesso viene chiusa per consentire degli interventi urgenti di messa in sicurezza, il consiglio comunale di Marsala, nella seduta del 27 dicembre scorso, ha approvato un nuovo maxi debito fuori bilancio di oltre cinque milioni di euro relativo proprio alla realizzazione dello scorrimento quell’opera pubblica e sancito dalla sentenza 1527/2018 della Corte d'Appello di Palermo.

Per capire come si è arrivati a questo debito che alla fine sborseranno i cittadini, in aula è intervenuto il dirigente dell’ufficio tecnico, Francesco Patti, che ha fatto una relazione tecnica che qui riassumiamo:

“Il debito fuori bilancio verte sull’esecuzione dello scorrimento veloce, una delle opere più importanti fatte a Marsala, che nasce nell’88 con una normativa che è sostanzialmente diversa da quella attuale e che ha portato come concausa assieme ad altri aspetti, al formarsi di questo rilevantissimo debito fuori bilancio. La procedura di realizzazione dell’opera nasce con un appalto-concorso che si aggiudica un raggruppamento di due imprese, la Tecnofin e la Era, ed è relativa ad un tracciato che doveva collegare la zona del nuovo ospedale di Marsala con l’ingresso dell’autostrada per Palermo, nei pressi di Birgi. Diversamente dalle modalità procedurali con le normative 109, 163 e la 50, leggendo tutti gli atti del giudizio e i lodi arbitrali, quindi tutti i contenziosi sorti tra la stazione appaltante e l’impresa, ho notato che l’opera, diversamente da come viene fatto ora che, se non c’è un finanziamento per la realizzazione non viene realizzata, è stata avviata e il contratto stipulato senza che ci fosse un finanziamento pari all’importo da realizzare. L’opera aveva un importo complessivo di 31 miliardi di lire che poi è stata aggiudicata per un importo di 25 miliardi, ma non essendo la cifra immediatamente disponibile, si è dovuto procedere ad un primo lotto di lavori diviso in due stralci e poi un secondo lotto con altre suddivisioni in stralci. L’andamento dei prezzi all’epoca era molto meno stabile rispetto ad ora e ciò ha comportato degli importi rilevanti. Buona parte del debito fuori bilancio che si è formato è relativo proprio al riconoscimento di compensi revisionali che ha visto difformità tra le valutazioni che faceva l’impresa dalle valutazioni del direttore dei lavori e l’ingegnere capo che svolgeva allora la funzione che oggi riveste il Rup. Questo è stato uno dei motivi che ha portato al debito. Le tre componenti che vanno a formare l’importo di oltre cinque milioni di euro che costituiscono il debito fuori bilancio sono state: l’applicazione di una penale di tre miliardi di lire relativi al ritardo della consegna dei lavori, che è stata smontata da un ricorso fatto dall’associazione delle ditte, ricorso riconosciuto valido da parte del ctu, ritenuto valido dal giudice di primo grado e poi dal giudice di secondo grado. Ad un importo di revisione prezzi, ad un importo di applicazione di penale, si vanno a sommare gli interessi sul mancato riconoscimento degli importi revisionali che hanno portato a questo enorme debito”.

 

Questo l’intervento dell’assessore ai Lavori Pubblici, Salvatore Accardi, sul debito fuori bilancio dello scorrimento veloce: “Non parlo di aspetti tecnici, parliamo di un debito di un’opera di trenta-trentuno anni fa e lì faremo le nostre valutazioni ma dobbiamo ricordarci in che epoca eravamo – le parole di Accardi -. Bisogna dire che l’opera non era completamente finanziata, ci sono stati ritardi nei pagamenti e poi la revisione dei prezzi che, aumentando ci ha portato poi al debito di cinque milioni di euro. E’ doveroso nei confronti della città fare tutte le verifiche possibili ma purtroppo siamo qua a dover pagare questo debito”.

Anche il presidente della Commissione Bilancio, Vito Cimiotta, è intervenuto  dicendo che c’è solo da sborsare questa somma dato che dal punto di vista giuridico non c’è niente da fare contro una sentenza definitiva.

Poi, a fine discussione, è il presidente del consiglio comunale Enzo Sturiano a prendere la parola e a porsi e a porre diversi interrogativi. Ha chiesto allo stesso dirigente Patti come mai si andava ad appaltare i lavori senza che c’era la copertura finanziaria totale dell’opera da realizzare.

Sturiano si chiede se questa vicenda poteva essere chiusa prima, e perché non è stato mai fatto emergere che c’erano degli abusi dal punto di vista normativo. Dicendo, inoltre, che ci sono degli elementi che sembrano confermare il dolo. Si chiede, infine, quando è costato globalmente lo scorrimento veloce, e se sia l’ultimo debito fuori bilancio o se ce ne sono altri, perché sono già tanti quelli già pagati per diversi milioni di euro e a questo, il consigliere Calogero Ferreri, ha aggiunto che bisogna chiedersi, oltre a quanto è costato, come è stato realizzato.

Prima della votazione del maxi debito sullo scorrimento Marsala-Birgi - votato favorevolmente da 15 consiglieri e un astenuto - Sturiano ha detto che verrà stabilito in seguito, quale sarà la sede per l’approfondimento e per le risposte agli interrogativi che è giusto porsi.

Sono condivisibili gli interrogativi posti da Sturiano ma allo stesso tempo ci chiediamo come mai solo ora ci si pone il problema della regolarità di quei lavori. In realtà di motivi per porsi queste domande, oltre all’esborso ulteriore di denaro, ce ne erano già tanti da diverso tempo, a cominciare proprio dai tanti problemi legati alla sicurezza di quella strada, con  avvallamenti e asfalto irregolare, gallerie che hanno poco o nulla di conforme agli standard (qui a lato potete vedere un nostro video) delle gallerie europee e, per ultimi, vogliamo ricordare due tra le cose più evidenti: la presenza di acqua all’interno della seconda galleria a causa di una sorgente che si trova proprio sopra al tunnel, fatto che crea, tra l’altro, uno spreco enorme d’acqua che potrebbe essere utilizzata in maniera fruttuosa e infine i cartelli con i limiti di velocità imposti, che caratterizzano lo scorrimento veloce di Marsala e lo rendono unico nel panorama nazionale.