"Da anni organizziamo con successo il veglione di Capodanno, con grande professionalità nostra e di tutti i collaboratori, in piena sicurezza di chi partecipa. E mai avevamo visto una scena simile".
E' l'amara considerazione che fa la signora Annalisa Maria, titolare della sala Armony di Marsala. Lì, nella notte tra il 31 Dicembre e il 1° Gennaio, un giovane, Manlio Valenti, con dei problemi di disabilità, ha denunciato di essere stato picchiato dietro la consolle del dj da uno sconosciuto, tanto da dover ricorrere alle cure del pronto soccorso.
La notizia l'abbiamo raccontata ieri su Tp24.it e la potete leggere cliccando qui. Ma la versione della signora Annalisa Maria e dei suoi più stretti collaboratori è molto diversa: "C'erano quasi 1500 persone, quella sera, e tutto è andato per il verso giusto. Poi, durante la notte, ho raggiunto i bagni per un allagamento, e li ho visto questo giovane, Manlio, che sanguinava, dicendo di essere stato aggredito. Sin dal primo momento gli abbiamo prestato tutte le cure del caso, lo abbiamo portato in saletta e medicato, nonostante il suo atteggiamento poco collaborativo. Ci siamo offerti di accompagnarlo al pronto soccorso, ma lui ha preferito aspettare, all'alba, l'arrivo dell'ambulanza".
Qui il luogo della sala dove sarebbe avvenuta l'aggressione.
C'è un particolare: "Arrivata l'ambulanza, che ha atteso da solo, perché nessuno, tranne noi, è rimasto a fargli compagnia, il signor Valenti ha trovato il tempo per farsi un selfie da pubblicare sui social.Come fa a dire che gli hanno rotto gli occhiali se nel selfie li indossa?".
La cosa che ferisce di più la signora Maria è l'affermazione di Valenti che non sono state fornite al giovane le immagini delle telecamere di sorveglianza o, peggio ancora, che i proprietari nascondano l'identità dell'aggressore: "Gli abbiamo spiegato che, nel punto in cui lui dice di essere stato aggredito, non sono disponibili le immagini della telecamera, perchè prende principalmente il bar. Lui purtroppo, anche con gli amici, mostrava segni di grande nervosismo. Siamo a disposizione degli inquirenti per tutte le valutazioni del caso. Allo stesso modo, con il personale della sicurezza avremmo attivato tutte le procedure del caso se avessimo avuto certezza dell'identità dell'aggressore. Ma su questa vicenda c'è molta confusione. Nessuno ha visto l'aggressione". Nella foto qui sotto si può vedere la videocamera.
Per la signora Maria un'ultima amara considerazione: "Mi sembra una vicenda poco chiara, largamente esagerata, che danneggia l'immagine della nostra sala ricevimenti. Ho già dato mandato alla nostra legale, Daniela Ferrari, di tutelarci in ogni sede".