Il consigliere comunale di Marsala Daniele Nuccio lancia un appello al sindaco Alberto Di Girolamo per invitarlo a schierarsi contro il Decreto Salvini, come hanno fatto già diversi sindaci, tra tutti quello di Palermo Leoluca Orlando. Ecco la lettera.
Gentile Sindaco,
viene un momento nel quale risulta utile definire la propria posizione, diventa importante schierarsi. Il Paese, a seguito della vittoria di Lega e Movimento 5 stelle alle elezioni politiche dello scorso marzo si è avviato verso una deriva che di giorno in giorno assume sempre più i tratti di un pericoloso ritorno alla barbarie. La politica di chi soffia sul fuoco dello scontro sociale ed alimenta la paura della gente, il ritorno alla discriminazione razziale camuffata da “opinione politica”, l’aver legittimato l’atteggiamento criminale di forze che si richiamano all’ideologia fascista, ci rende consapevoli che oggi più che mai risulta di fondamentale importanza mettere in atto tutte quelle strategie volte alla costruzione di un argine, un fronte democratico che rigetti con forza e lungimiranza la strategia della paura. E’ tempo di resistere, è tempo per chi riveste incarichi pubblici di lanciare un segnale forte di contrasto alle politiche criminogene messe in atto dal governo nazionale. Il continuo attacco ai capisaldi della democrazia, ai più elementari principi garantiti dalla nostra Carta Costituzionale, la volontà di limitare i diritti civili, la chiusura dei porti a dei disperati che scappano dalla guerra e dalla miseria, ci impone una reazione decisa. La Città di Marsala, la sua storia, la sua naturale posizione geografica, l’operosità del suo popolo, accogliente ed aperto al mondo, non può stare a guardare. La Città di Marsala è porto del Mediterraneo. Le chiediamo a gran voce di allinearsi ed aderire alla protesta lanciata dal Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, determinazione raccolta dai Sindaci di Napoli, Firenze e diverse altre Città al fine di sospendere l’attuazione degli articoli presenti all’interno di una norma criminogena qual è il cosiddetto “decreto Salvini”, che nella loro attuazione attengono alle responsabilità comunali. Facciamo nostra la posizione di Sabino Cassese, giudice emerito della Corte Costituzionale, il quale di recente commentando per “Il Mattino” lo scontro istituzionale in atto, ha fatto un puntuale riferimento alle incongruenze presenti nella legge 1 dicembre 2018, n. 132. In particolare relativamente a una legge del 1998 che stabilisce che «le iscrizioni anagrafiche dello straniero regolarmente soggiornante in Italia sono effettuate alle medesime condizioni dei cittadini italiani». Il decreto sicurezza, pur esplicitando che il permesso di soggiorno non costituisce titolo per l’iscrizione anagrafica, non ha abrogato la prima legge. Queste norme mirano ad escludere esseri umani dalla fruizione dei più elementari servizi di welfare che per antonomasia si fondano su principi di universalità. Questo è inammissibile oltre che incostituzionale. Riportiamo di seguito per intero l’articolo 10 della Costituzione.
“L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalle legge. Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.”
Si ribelli anche lei al “razzismo di Stato”. Risponda all’appello rivoltole dalla sezione ANPI della Provincia di Trapani. La Politica è anche questo. Schierarsi, disobbedire a delle norme ingiuste che favoriscono la discriminazione. Ponga in essere tutte quelle misure in suo potere al fine di dare un riparo a quanti nelle prossime settimane finiranno per non avere un tetto o un pasto caldo a seguito dell’attuazione della norma in oggetto. Triste fenomeno che è già realtà nel territorio comunale. Passi dalla stazione centrale in una di queste gelide notti d’inverno. Disponga per gli uffici dei Servizi Sociali un sopralluogo nei tanti ruderi delle campagne marsalesi. E’ vero, la particolare e assurda congiuntura storica che si è venuta a verificare probabilmente porrà un atto di giustizia quale azione che probabilmente non troverà popolarità in parte della cittadinanza. Ma la storia ci giudicherà. Dia un segnale di supporto alla protesta dei Sindaci. Verrà il giorno in cui dovremo rendere conto ai nostri figli del perché abbiamo girato lo sguardo dall’altra parte mentre si sviliva il più elementare concetto di “umanità”.
E Marsala non dovrà essere sul banco degli imputati.