«Una pagina disumana Ora aiuti veri» intervista a Eugenio Bernardini, a cura di Luca Liverani in “Avvenire” dell'11 gennaio 2019
«Poche persone, lasciate quasi ad agonizzare per una campagna di strumentalizzazione ideologica. Ora ringraziamo chi ha contribuito a chiudere una questa pagina vergognosa e disumana della politica europea. Abbiamo dato la nostra disponibilità, attendiamo di sapere chi sono per avviarle a percorsi di integrazione personali». Il pastore Eugenio Bernardini, moderatore della Tavola valdese, tira un sospiro di sollievo.
Qualcuno dirà subito che dovreste aiutare gli italiani disoccupati o terremotati
Ci occuperemo di queste persone come abbiamo sempre fatto con tutti, anche tanti italiani di cui ci occupiamo quotidianamente, come le chiese cristiane in Europa fanno per tutti. Aiutiamo chi è nel bisogno, il resto viene dopo. Ora siamo in attesa. Ci vorrà qualche giorno per le procedure di registrazione a Malta.
Assieme alla Federazione delle chiese evangeliche da tre anni collaborate con Sant’Egidio per i corridoi umanitari.
Esatto. E anche stavolta pare ci siano famiglie con bambini. Se francofone sarà opportuno ospitarli in Piemonte, dove abbiamo volontari che parlano francese. La nostra rete comprende Torino, Padova, Genova, la Sicilia, un po’ tutta Italia.
La vostra offerta ha contribuito a sbloccare lo stallo?
Da Natale avevamo dato con la Fcei la nostra disponibilità ai Ministeri di Interno ed Esteri con cui siamo in contatto per i corridoi. Ribadita il 4 gennaio alla viceministra agli Esteri Emanuela Del Re. In passato il governo aveva scelto la Papa Giovanni XXIII per i profughi dalla Libia. Stavolta hanno raccolto la nostra offerta. L’accoglienza sarà a carico della Diaconia valdese. Contava sbloccare una situazione.
L’arcivescovo di Malta, Charles Scicluna, dice che viviamo «momenti di ecumenismo che sono la gloria della cristianità. Giovanni Paolo II parlava di ecumenismo del martirio, ma c’è anche l’ecumenismo della carità. Il gesto dei fratelli valdesi ne è una conferma potente».
Bellissime parole. Ci riconosciamo da anni nelle parole di papa Francesco e della Cei sull’accoglienza e contro il razzismo. Parliamo tutti la stessa lingua.