Il ristorante Bellavista sul lungomare di Mazara, una villa a Strasatti e un'azienda agricola a Santo Padre delle Perriere a Marsala. Sono questi i beni sequestrati a Fadhel Moncer, il tunisino arrestato questa notte ritenuto il capo dell'organizzazione criminale attiva nei viaggi clandestini dalla Tunisia alle coste siciliane. Viaggi effettuati con gommoni potenti, in grado di percorrere la tratta in poche ore. A bordo passeggeri clandestini, tunisini, che pagavano 3 mila euro per accedere illegalmente in Italia. L'organizzazione trasportava anche sigarette di contrabbando e hashish.
L'operazione si chiama "Barbanera", proprio per la caratteristica fisica di Moncer. La caratura criminale di Moncer viene fuori da alcune conversazioni telefoniche intercettate in cui il tunisino ammetteva di aver sollecitato la falsificazione di verbali di arresto e di aver pagato una tangente ai funzionari locali della polizia tunisina della città di Kelibia in occasione del fermo di uno dei suoi complici. Fadhel Moncer, inoltre, aveva progettato un attentato dinamitardo a una caserma dei carabinieri. Il tunisino, già arrestato nel 2012 per un traffico di armi e droga tra Francia e Italia, aveva intenzione di far saltare in aria la caserma, solo le manette gli impedirono di portare a termine il piano.