Sabato mattina il Pd ha richiamato l’attenzione contro l’attuale governo nazionale a trazione leghista-grillina, scendendo in piazza sui vari territori della Sicilia.
I gazebo erano presenti da Palermo a Catania, passando per Messina e Caltanissetta. Qualcuno ha avuto un successo maggiore, altri invece hanno registrato una scarsa affluenza.
Un dato su tutti: a Palermo la manifestazione ha unito le varie anime, in via Magliocco si sono presentati Antonello Cracolici, Peppino Lupo, Teresa Piccione. Che sia l’alba di un nuovo inizio? Non è certo, impera però la confusione, non si riesce a comprendere quale sia il bandolo della matassa.
Qualcuno all’interno del partito mugugna già: cambiare tutto per non cambiare niente.
E’ pur vero che si trattava di una manifestazione a carattere nazionale, il Pd certamente si ritrova unito contro la politica della Lega di Matteo Salvini, una parte dei dem, invece, avrebbe voluto l’accordo con i Cinque Stelle e non lo disdegnerebbero nemmeno ora.
E proprio a Palermo Davide Faraone, segretario regionale del Pd, ha ricevuto la visita di alcuni attivisti della Lega che si sono spacciati per liberi cittadini, tutto rigorosamente filmato da un cellulare.
Il cittadino, Toni Serio, ha invitato Faraone ad occuparsi, insieme a Leoluca Orlando, dei veri problemi della città, con in mano un sacco nero gli ha chiesto di andare a togliere la spazzatura dalle strade palermitane.
I due leghisti sono stati allontanati dalla Digos, uno dei due è stato candidato con la Lega alle scorse amministrative e ne è un dirigente politico.
Normale e lecito contestare, farlo imbucandosi nelle manifestazioni di altrui partito è populista e demagogico.
Gli attivisti della Lega possono sempre organizzare dei loro gazebo e spiegare alla gente cosa sta facendo l’attuale governo nazionale, quali misure ci sono per il Sud, quali incentivi per le aziende, se c’è un piano di investimento per le infrastrutture, e così via.