Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy.
Se vuoi saperne di più negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie. I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi.
Utilizzando tali servizi, accetti l'utilizzo dei cookie. Cookie Policy   -   Chiudi
16/01/2019 06:00:00

La droga spacciata davanti il Liceo classico di Castelvetrano. Pm chiede 3 anni e mezzo di carcere

Il giardino pubblico di piazza Regina Margherita, a Castelvetrano, era diventato un centro di spaccio della droga (hashish e marijuana). E buona parte dei “clienti” degli spacciatori erano studenti del Liceo classico “Pantaleo”, che è proprio di fronte la villa.

E’ quanto emerso, in Tribunale, a Marsala, nel processo al presunto spacciatore tunisino, Aymed Ayed, di 34 anni, detto “ricciolone”, per il quale adesso il pm Giulia D’Alessandro ha invocato condanna a tre anni e mezzo di carcere. L’attività di spaccio è stata documentata dalle telecamere piazzate dai carabinieri. L’indagine dei militari dell’Arma scattò a seguito di un controllo effettuato all’interno del Liceo classico “Pantaleo”. Controllo nel corso del quale fu trovata della marijuana. Sui fatti, nel corso del processo ha dettagliatamente riferito il maresciallo dei carabinieri Biagio Catalano. Il presunto spacciatore, difeso dall’avvocato Vincenzo Salvo, ha tentato una disperata autodifesa nel corso di una delle ultime udienze. “Non ho spacciato droga” ha più volte ripetuto in aula. La sensazione, però, è che non abbia affatto convinto i giudici. Incalzato, infatti, dalle domande del pm D’Alessandro, non ha saputo dire cosa in realtà abbia ceduto durante le sequenze filmate dai carabinieri ai giovani che andavano a trovarlo. Aymed Ayed, attualmente agli arresti domiciliari, fu arrestato all’inizio dell’aprile 2018 dai carabinieri del nucleo operativo di Castelvetrano, coadiuvati dalla polizia di frontiera.