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16/01/2019 06:00:00

La campagna acquisti della Lega a Marsala

 La conferenza stampa della Lega a Marsala, tenutasi lunedì scorso, è servita non solo a parlare dell’aeroporto di Birgi ma a capire che tessuto politico locale si muove attorno al partito di Matteo Salvini.

In molti sono arrivati dalla provincia come Livio Marrocco da Trapani, Giorgio Randazzo da Mazara.

Le novità politiche prevedono la creazione di un nuovo circolo della Lega a Marsala con vecchi politici, che provengono da altre aree, che si riscoprono leghisti e che cercano un posto al sole.
A dover guidare il circolo sarà l’ex socialista Fanny Montalto, ex consigliera comunale, oggi non più vicina a Eleonora Lo Curto. Vi faranno parte anche Michele De Bonis, che è stato segretario di Forza Italia (la moglie Patrizia Montalto, assessore con Giulia Adamo) e altri professionisti marsalesi non tutti di primo pelo.
Ad avvicinarsi al “Capitano” Salvini volti noti che prima hanno militato in diverse aree politiche, come Guglielmo Anastasi, ex consigliere comunale.
Una conferenza stampa che per molti è stato il lancio della candidatura di Salvatore Ombra dentro la Lega, anche se il diretto interessato smentisce seccamente. Una promozione politica del movimento leghista sui territori, un modo per mettere una bandierina senza però creare davvero una soluzione per l’aeroporto, come abbiamo ricordato ieri.
Ombra, in buona sostanza, ha degli sponsor politici e sono i dirigenti della Lega, l’operazione potrebbe essere quello di spingere Ombra a capo dell’Airgest per poi candidarlo a sindaco della città di Marsala, dicono i bene informati.
Insomma, la Lega ha fatto la sua conferenza politica, legittima, ma non ha presentato soluzioni per l’aeroporto, almeno non concretamente.
Si registra, intanto, una rottura: non era presente Vito Armato, leghista della prima ora che è stato più volte messo a suo posto dai dirigenti regionali e provinciali.
Armato ha partecipato ad alcune riunioni con altri partiti e la Lega ha prontamente bloccato queste fughe in avanti, Armato può parlare a titolo personale e non a titolo del partito.
La Lega, attecchisce al Sud, fa breccia in qualche volto nuovo e in chi ha intenzione di “riciclarsi” e anche in chi manifesta estremismi, con un consenso che è figlio della pancia, di un Salvini che solo qualche tempo fa gridava: “Senti che puzza, scappano anche i cani…” riferito ai meridionali.
Adesso la Lega fa incetta di voti in Sicilia, Salvini detta la linea e sui territori eseguono, se la prende con gli immigrati e i fedelissimi riprendono e ripetono aquello che dice il loro indiscusso leader.
La differenza, magari ancora per poco, è che i leghisti al di qua dello Stretto non indossano la spillina simbolo della Lega Nord con Alberto da Giussano, il leggendario capo militare della Lega Lombarda nella celebre battaglia di Legnano.