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21/01/2019 06:00:00

Marsala, la versione di padre Genna: "Nessuna violenza sessuale, ma vittima di un ricatto"

 Nessuna violenza sessuale, nessun tentativo di abusare di un giovane immigrato, ma vittima di un ricatto. E' questa la versione di padre Nicolò Genna, anziano ex parroco della chiesa di contrada Addolorata di Marsala, processato con l’accusa di tentata violenza sessuale su un giovane africano.

 I fatti contestati risalgono al 14 agosto 2017. Secondo l’accusa, il prete, dopo aver fatto salire in auto un ragazzo del Gambia, con un “gesto repentino” gli avrebbe palpeggiato i genitali (coperti dai pantaloni). Subito dopo, gli avrebbe detto che poteva dargli denaro o fargli avere un posto di lavoro in cambio di prestazioni sessuali. Il giovane, però, non ha gradito e ha sporto denuncia.
Ma la versione del parroco, assistito dagli avvocati Cettina Coppola e Stefano Pellegrino, è un'altra, e l'ha fornita producendo delle dichiarazioni spontanee.
Il sacerdote – ha raccontato - si trovava in auto e da Trapani si stava dirigendo verso Marsala. Per strada, sulla statale 115 incontra questo ragazzo che gli chiede un passaggio. Genna e il ragazzo non si conoscono, non si erano mai visti. Il parroco gli dice che non andava a Marsala centro, ma si sarebbe fermato un po' prima. Per il ragazzo, ospite di una comunità, non avrebbe fatto differenza. Il sacerdote racconta che una volta in auto il ragazzo avrebbe messo la sicura e avrebbe chiesto al parroco di dargli dei soldi. “Io soldi non te ne posso dare, non ne ho” la risposta di Genna. A quel punto, sostiene il parroco, il ragazzo gli dice che se non gli avesse dato dei soldi lo avrebbe denunciato dicendo che lo aveva violentato. A quel punto sarebbe cominciato un diverbio, in auto, tra il sacerdote e il ragazzo al quale è stato intimato di scendere dall'auto. In quel frangente passa un'auto dei Carabinieri e padre Genna cerca di attirare la loro attenzione. “Aiuto aiuto” è l'urlo del parroco. Una circostanza che – come sottolinea la difesa – viene anche confermata nella relazione fatta dai militari dell'Arma. A quel punto Genna avrebbe anche dato la chiave dell'auto al carabiniere per aprire la macchina.

Durante una delle ultime udienza, proprio sull'intervento dei carabinieri, l’avvocato difensore Cettina Coppola, infatti, ha chiesto l’acquisizione della cnr (comunicazione notizia di reato) dei carabinieri che intervennero al momento della presunta tentata violenza.

“In questa Cnr – ha spiegato il legale – è scritto che l’attenzione dei militari furono le urla del parroco che chiedeva aiuto”. E in aula, uno dei due carabinieri ha confermato: “E’ stato il prete a invocare il nostro intervento. Chiedeva aiuto. Furono le sue urla ad attirare la nostra attenzione”.
Una versione totalmente differente rispetto a quella del ragazzo, e che raffigura il sacerdote da “carnefice” a vittima di un ricatto.
Durante l'ultima udienza il sacerdote ha rinunciato di deporre in aula per problemi di salute. Padre Genna infatti, 77 anni, si trova su una sedia a rotelle.