"Le agenzie scrivono che sul suo tavolo c'è un elenco di 30 terroristi eversivi da arrestare e che questo Governo lo farà. Sarebbero 27 terroristi rossi e 3 terroristi neri. Sono 31 signor Ministro i latitanti terroristi eversivi da arrestare" così scrive la presidente dell'Associazione tra i familiari delle vittime della strage di via Georgofili, Giovanna Maggiani Chelli, nella lettera destinata a Matteo Salvini riferendosi a Messina Denaro "terrorista eversivo rosso/nero latitante da 25 anni".
Continuando a leggere la lettera: "Se il suo, è il ministero del cambiamento che tutti aspettiamo da quella tragica notte del 27 Maggio 1993, dobbiamo capirlo con un messaggio forte e chiaro. Non serve che Lei indossi alcuna divisa, la divisa per tentare di arrestare Matteo Messina Denaro la indossano tutte le forze dell''ordine che ogni giorno lavorano per dare giustizia a chi ha patito torti inauditi in questo Paese, basta un abito classico. Basta un ministro dell'Interno che voglia la mafia sconfitta e aggiunga un nome all'elenco dei terroristi eversivi da catturare giusto quello di Matteo Messina Denaro".
Alle 1,04 del 27 maggio 1993 un Fiat Fiorino carico di esplosivo ad alto potenziale scoppiò in via dei Georgofili, distrusse la Torre del Pulci e seppellì sotto montagne di macerie l'intera famiglia Nencioni (il papà Fabrizio, la mamma Angela e le figlie Caterina e Nadia) mentre il giovane studente di architettura Dario Capolicchio morì carbonizzato nel rogo del suo appartamento. A 'occuparsi' di posizionare l'esplosivo e farlo saltare fu la mafia, meno sappiamo sui 'mandanti occulti'.