Non c’è stato il tempo di costituire il secondo circolo della Lega a Marsala, coordinato da Fanny Montalto, che subito sono nate le polemiche.
Subito dopo la conferenza stampa che ha fatto il focus sull’aeroporto di Trapani-Birgi, voluta dalla Lega di Matteo Salvini, si è costituito il un nuovo circolo che ha aggregato delle figure politicamente già passate.
A far parte di questo corso, che sembra diverso ed opposto al primo circolo coordinato da Vito Armato, leghista della prima ora, non solo la Montalto ma anche Michele De Bonis, Giuseppe Fornich, Baldo Venezia e Francesco Perri.
In questo mix politico c’è chi viene da An, chi da Forza Italia, perché diciamolo pure che in Sicilia nessuno ha mai pensato di dirsi della Lega Nord, con idee secessioniste. Manca l’identità, la Lega di adesso, di Matteo Salvini, è l’insieme dei disillusi di altri partiti, quelli che non ci stanno ad uscire dalla scena politica e pensano di riconquistarla dentro il “barcone” di Salvini.
E’ qui la differenza tra Armato e gli altri, i nuovi. Armato ha sposato il progetto di Salvini quando le percentuali erano risicate, quando al leader del Carroccio nel 2015, per le amministrative, a Marsala non gli fu consentito di scendere dall’auto per il comizio conclusivo, non è stato voluto dai cittadini, che non hanno dato possibilità ad un politico, seppure con le sue idee, di esprimersi. Allora era un neo dirsi leghista, si veniva guardati male, non era un vanto, né una medaglietta. Dal 2015 al 2019 la linea di Salvini non è cambiata, le posizioni politiche assunte sono le stesse di allora, solo che adesso governa e ha percentuali (il 35%), da solo, da far rimanere folgorati sulla possibilità di un riscatto politico mai avvenuto.
Al lavoro il secondo circolo, dunque, della Lega che non comincia sotto i migliori auspici. Uno dei componenti, Danilo Galfano, ne prende le distanze, dice di non essere organico al circolo, e di essere capitato in foto per caso. Già, perché uno capita in una istantanea di partito, di posa, per un incidente di percorso. Galfano, dice, di avere fatto la foto tra amici solo al termine della conferenza stampa tenutati a San Pietro, ma come si vede dalla foto quella location, con quelle tende gialle, non è da identificarsi con l’interno del complesso monumentale. E la stessa presenza attiva di Galfano è stata confermata da alcuni vertici sovranisti provinciali. Si tratterà di un caso di omonimia, distrattamente si tratterà proprio di questo...