Si è svolta a Valderice una iniziativa per la commemorazione del Giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto, tenutasi il 25.01.2019, a cui hanno partecipato autorità civili (Sindaco di Erice, di Trapani, di Buseto Palizzolo ,di Paceco), Autorità militari, magistrati , giornalisti, scuole e la figlia del giudice Marene (Maria Irene Ciaccio Montalto).
E' stata deposta una corona di alloro in Via Carollo luogo dell'omicidio , inaugurata una mostra fotografica dal titolo “non praevalebunt” (frase usata spesso dal giudice) nell'atrio del palazzo comunale, con scritti e foto appartenenti al magistrato e che la figlia Marene ha donato insieme alla pettorina che il padre utilizzava nelle udienze in tribunale, realizzato un incontro con gli alunni dell'I.C Dante Alighieri alla presenza del Sindaco e dei giornalisti Gianfranco Criscenti e Salvatore Mugno durante il quale si è cercato di raccontare non tanto la figura del giudice ma quella dell'uomo (appassionato di musica classica e vela), realizzato un murale in collaborazione con gli alunni dell'i.c. Dante Alighieri di Valderice.
Il messaggio del murale è di non arrendersi al sistema non vedendo e non ascoltando le ingiustizie, è una provocazionecontro l’indifferenza verso ciò che accade intorno a noi, l’omertà e la limitazione alla manifestazione del pensiero.
Un monito affinché i pensieri, le parole e le azioni siano improntate all’estraneità del male e far vedere ai nostri occhi la speranza, la fiducia e la voglia di guardare oltre. L'iniziativa attraverso il coinvolgimento degli alunni della scuola e la sensibilizzazione degli stessi si propone l’affermazione della cultura della legalità: accrescere la consapevolezza di appartenere al “proprio” territorio, l’assunzione di comportamenti coerenti con la cultura della legalità, favorire lo sviluppo di un’autonomia di giudizio e di uno spirito critico per saper discriminare le varie forme di comportamento, arginando così quelle negative.
Perché la memoria non diventi fine a se stessa occorre scrivere, raccontare,non dimenticare ed educare.
Raccontare anche l'affetto e la partecipazione della comunità valdericina nei confronti della figlia Marene, gli è dovuto , per troppo tempo è stata lasciata sola e raccontare l'iniziativa che rafforza un percorso di legalità portato avanti con i giovani, stimolando gli stessi ad essere agenti di cambiamento e diffusione di legalità e coscienza civile ,testimoni della cultura della legalità come risposta più forte contro ogni forma di violenza, discriminazione, omertà e sopraffazione.